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Lavoratori 'Case di cura riunite' occupano la cattedrale di Bari

Questa mattina i lavoratori dell'ex gruppo sanitario in cassa integrazione da 18 anni hanno occupato la cattedrale di Bari in segno di protesta "Aspettiamo risposte concrete anche perché viviamo con 420 euro al mese, quando arrivano"

Un centinaio di lavoratori dell'ex gruppo sanitario privato in convenzione 'Case di cura riunite' (Ccr) ha occupato stamattina la cattedrale di Bari. La protesta, afferma Vito Matinelli, presidente del 'Comitato di lotta permanente invisibili in mobilita'', continuerà fino a quando non ci saranno "risposte certe sul nostro futuro", dopo 18 anni di attesa. "Siamo stanchi del disinteresse di tutte le istituzioni. Abbiamo trovato un muro di gomma - spiega Matinelli - da parte di Regione, Comune, prefettura, task force e parlamentari: invece di darci una mano, queste persone non fanno altro che allontanare la vertenza reale.

Stanno rubando il futuro ai nostri figli. Ora aspettiamo risposte concrete anche perché viviamo con 420 euro al mese, quando arrivano". "Abbiamo deciso di occupare la Cattedrale - conclude - per più giorni e abbiamo portato anche le coperte. Questà è la nostra ultima spiaggia". Il gruppo sanitario Ccr è stato attivo a Bari fino agli anni Novanta, quando fu travolto dalle inchieste della magistratura barese. Il suo fondatore, Francesco Cavallari, dopo l'arresto patteggiò 16 anni fa una condanna a 22 mesi di reclusione per associazione mafiosa e subì la confisca di tutti i suoi beni per un valore di circa 350 miliardi di lire. Successivamente tutti i suoi coimputati, componenti dei clan mafiosi che avrebbe favorito, sono stati assolti in modo definitivo. Per questo motivo Cavallari ha annunciato che chiederà la revisione del processo a suo carico.

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