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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia

Tassa di soggiorno a Bari, gli albergatori protestano: "Imposta iniqua e inopportuna, pronti a impugnare il regolamento"

Federalberghi scende in campo contro il provvedimento approvato dal Comune di Bari, il rappresentante pugliese Francesco Caizzi: "Le nostre indicazioni sono state completamente ignorate. Ricordo al Sindaco Decaro che la propaganda e la retorica unilaterale non è ascrivibile al confronto democratico"

"Non posso che riconfermare la mia ferma opposizione verso un provvedimento iniquo e inopportuno. Si tratta di una tassa che, peraltro maldestramente in vigore in piena stagione in corso, penalizzerà le strutture alberghiere ed extra alberghiere legali, provocando degli effetti distorsivi sull'economia turistica della città". Sono queste le parole con cui il leader barese e pugliese di Feralberghi, Francesco Caizzi, commenta l'approvazione da parte del Comune di Bari dell'imposta di soggiorno a carico dei turisti che giungono in città.

"Mi preme ricordare al Sindaco Decaro che la propaganda e la retorica unilaterale da 'one man show' non è ascrivibile alla categoria del confronto democratico con tutti i player della filiera del turismo cittadino - sottolinea in una nota Caizzi, che ricopre anche la carica di vice presidente nazionale di Federalberghi - Chiedo, pertanto, un confronto pubblico franco e aperto che possa sviscerare le problematiche che concorrono a fare di Bari una destinazione turistica matura. La pratica del mordi e fuggi (ci sono i turisti e li 'spolpiamo') non è una visione programmatica e, soprattutto, non è duratura".

L'associazione di categoria è pronta a passi clamorosi per cercare di fermare il provvedimento dell'amministrazione comunale con cui è stato decisa l'applicazione della tassa di soggiorno: "Valuteremo se esistono le condizioni per impugnare il regolamento - continua Caizzi - Le nostre indicazioni sono state completamente ignorate. Si introduce un’imposta senza dare reali servizi ai turisti. Si discriminano i quartieri della città: perché, per esempio, un turista che sceglie Palese (che conta ben sei alberghi) dovrebbe pagare lo stesso importo di chi alloggia in Centro città? Non trova di certo gli stessi servizi del Centro. Niente strade pulite, né postazioni di taxi, né car e bike sharing, né infopoint. Altro punto dolente: i futuri introiti come verranno spesi? La legge impone chiaramente che tali fondi siano utilizzati per interventi in materia turistica, mentre il regolamento licenziato dalla Giunta non prevede nessuna forma di controllo e condivisione per le scelte future. La nostra proposta di una commissione paritetica con dentro il partenariato sociale e gli amministratori comunali non è stata considerata. Si prevede un non meglio identificato 'Comitato di indirizzo', l’ennesima passerella comunicativa unilaterale in cui si illustrano a favore di telecamere le decisioni già prese".

"Il turismo a Bari - conclude il rappresentante degli albergatori pugliesi e baresi - è da sempre stato 'snobbato' da chi ha governato la città. Oggi si festeggiano i buoni numeri degli ultimi anni e, intanto, della Bari Città Turistica si vede ben poco. Non dimentichiamo che il tasso di abusivismo ricettivo continua a essere dell’80%, e che, in difformità al sistema extra alberghiero, agli alberghi viene negato lo sconto Tari sulla percentuale di raccolta differenziata dei rifiuti, mentre chiudono gli hotel storici e con essi vengono dimenticati i lavoratori, per i quali tanti spendono parole di sostegno, ma nessuno trova soluzione".

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