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Economia

Una 'banca dati' per censire i terreni colpiti da Xylella in Puglia, al via il catasto olivicolo

Ieri l'approvazione in Giunta regionale, lo strumento permetterà di assegnare contributi pubblici per il ripristino della produzione nelle zone colpite dal batterio. Soddisfatta la Cia: "Provvedimento necessario, la Xylella è ormai diffusa anche nella provincia di Bari"

Una banca dati che conterrà le informazioni sulle zone più colpite da Xylella e lo stato di salute di ciascuna pianta. È questo l'obiettivo del catasto olivicolo, nuovo strumento istituzionale approvato ieri dalla Giunta regionale pugliese che servirà per l'erogazione di contributi pubblici nella lotta contro il batterio della Xylella fastidiosa.

I dati, raccolti attraverso le foto ad alta definizione delle aree interessate dal batterio, saranno depositati presso il Sian (Sistema Informativo Agricolo Nazionale) e forniranno i parametri essenziali per decidere e quantificare gli aiuti economici in favore degli agricoltori. I fondi dovranno essere utilizzati per il ripristino del potenziale produttivo danneggiato dalla Xylella.

Le prime aree inserite nella nuova banca dati saranno quelle salentine, maggiormente sofferenti per la diffusione del batterio fra gli ulivi. I proprietari dei terreni potranno segnalare eventuali errori nella procedura di foto valutazione dei danni. Al termine dell'intera procedura, il catasto olivicolo verrà definitivamente approvato dal Governo regionale.

 "Diamo atto alla Regione Puglia di aver mantenuto la parola e di aver compiuto un passo importante, che CIA Puglia e tutto il mondo dell’olivicoltura auspicavano da tempo” - esulta così la sezione pugliese della Cia, la Confederazione Agricoltori Italiana - “Il catasto olivicolo è necessario per dare a tutti la possibilità di espiantare gli alberi, in quanto non si possono ancora aspettare la graduatoria o lo scorrimento delle misure presentate.È uno strumento che servirà all'erogazione di contributi pubblici. Considerato l’avanzamento del batterio, giunto ormai in provincia di Bari, bisogna attuare ed utilizzare più celermente gli strumenti ed i fondi ottenuti in anni di battaglie, per ridisegnare il futuro economico e produttivo delle province ormai compromesse, attraverso i reimpianti, anche con specie diverse dall’olivo, e con i sovrainnesti per salvare la Piana degli Ulivi Monumentali".

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