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Economia

Maratona notturna in Consiglio comunale, via libera al documento strategico del commercio

Approvato il piano che disciplina tutte le tipologie di attività commerciali presenti sul territorio. L'assessora al Commercio Palone: "Piano dinamico e aperto a proposte". Critica l'opposizione: "Superato e senza visione"

Dalle regole per disciplinare l'apertura delle medie strutture di vendita al piano per il commercio su aree pubbliche, con l'avvio di due nuove mercati settimanali, a Ceglie e a San Girolamo. Dopo una lunga maratona conclusasi a notte fonda, il Consiglio comunale ha approvato il Documento strategico del Commercio.

L'assise cittadina ha così dato il via libera al documento che disciplina tutte le tipologie di attività commerciali presenti sul territorio comunale, composto da una serie di piani e regolamenti specifici, che riguardano: il censimento di tutte le attività commerciali esistenti in Città; il piano delle Medie Strutture di Vendita; il regolamento di disciplina sulle attività di somministrazione di alimenti e bevande, il piano del Commercio su Aree Pubbliche; il regolamento di disciplina del commercio su aree pubbliche; il piano di localizzazione di rivendite di giornali e riviste; il regolamento di disciplina della rete distributiva di carburanti; la regolamentazione delle forme speciali di vendita. Il piano, come spiega il Comune in una nota, proposto dall’assessora allo Sviluppo economico Carla Palone, è stato redatto sulla base dello schema di lavoro suggerito dal  “Codice del Commercio” della Regione Puglia e integrato con una serie di proposte provenienti dalle associazioni di categoria e di settore del commercio. Durante la discussione in aula sono stati inoltre recepiti e approvato alcuni ordini del giorno ed emendamenti.

Il piano delle Medie Strutture di Vendita

Per quanto riguarda il piano delle medie strutture di vendita (riferito appunto al commercio in sede fissa) resta ferma la possibilità di aprire nella zona A1 Centro Storico esclusivamente esercizi di vicinato fino a 250 mq, mentre, per contemperare l’impatto di eventuali nuove medie strutture di vendita sul territorio urbano del Comune di Bari, è stata limitata, nelle zone di completamento B, la possibilità di aprire nuove strutture non superiori a 600 mq. Nelle Aree di Espansione C, invece, potranno insediarsi medie strutture di vendita di tipologia M1 (251-600) - tipologia M2 (601 - 1500) - tipologia M3 (1501 - 2500) con possibilità di monetizzazione delle aree a parcheggio. "Questa scelta localizzativa - è spiegato nella nota del Comune - è frutto della volontà dell’amministrazione di tutelare il più possibile la piccola economia urbana, l’economia di prossimità, costituita da negozi, mercati, botteghe, laboratori e pubblici esercizi che rappresentano una delle anime collettivamente riconosciute alla città di Bari per motivi storici, geografici ed economici. “Le imprese del commercio di Bari hanno contribuito nel tempo alla definizione dell’identità della città e al suo sviluppo economico e sociale - ha spiegato l’assessora Carla Palone in aula -. Queste rappresentano non solo l’infrastruttura di vendita più ‘prossima’ ai consumatori, e quindi un servizio fondamentale per i cittadini e per la qualità della vita nei quartieri, ma anche una rete vitale di luoghi della comunità che affianca alla tradizionale funzione economica di vendita di beni e servizi, funzioni sociali e culturali. Al supporto e alla valorizzazione della piccola economia urbana abbiamo voluto dedicare un’attenzione specifica con il programma d_Bari 2022-2024, già varato dalla giunta comunale, che è complementare al DSC, ne recepisce analisi ed obiettivi e struttura una serie di misure di incentivo e sostegno, sulle quali tornerò nel corso del mio intervento. Lo sforzo prodotto dall’amministrazione, tuttavia, non è solo nella direzione della regolamentazione del commercio locale, ma anche verso la costruzione di politiche attive per il sostegno al commercio, di cui questo documento ne è la base”.

Due nuovi mercati settimanali a Ceglie e San Girolamo

Il secondo piano contenuto nel Documento approvato in Consiglio è il Piano del Commercio sulle Aree Pubbliche, che ha comportato la valutazione della situazione dei mercati e delle fiere esistenti, l’istituzione di nuovi mercati o fiere, lo spostamento, la riduzione di mercati esistenti, l’individuazione di aree compatibili con il commercio su aree pubbliche su posteggio o itinerante e, infine, la individuazione di posteggi fuori mercato. "In considerazione dell’evoluzione dell’attività commerciale nei singoli mercati e delle prospettive di migliore utilizzo delle strutture, si è ritenuto di procedere al ridimensionamento di alcuni mercati - spiega la nota di Palazzo di Città - nonché all’istituzione di due nuovi mercati settimanali, recependo le proposte dei Municipi di riferimento e le esigenze rilevate dagli operatori commerciali e dall’utenza". Vengono istituiti, in particolare, un mercato settimanale in via Manzari a Ceglie del Campo (Municipio IV) e un mercato settimanale a San Girolamo in prossimità del mercato giornaliero (Municipio III). Per coniugare le richieste dei consumatori con le esigenze di diversificazione della clientela da parte degli operatori mercatali, sulla scorta del successo già sperimentato negli scorsi anni, nel piano è stata introdotta la possibilità, per la sola e prima settimana dei mesi di luglio e agosto, dello svolgimento dei mercati rionali nelle ore serali, tenendo ferma la concertazione periodica con gli operatori e le loro rappresentanze. “Vogliamo lavorare insieme agli operatori mercatali e alle organizzazioni che li rappresentano per promuovere i mercati serali come veri e propri eventi della città, per rivitalizzare i quartieri, diversificare i pubblici e la clientela e offrire occasioni economiche ai commercianti ambulanti – ha proseguito l’assessora -. Abbiamo accolta alcune richieste e proposte delle associazioni di ambulanti e mercatali ma siamo convinti che insieme possiamo lavorare ancora tanto a cominciare dai programmi di inventivi ai mercati contenuti nelle misure D Bari 22/24”.

Il programma  D_Bari 2022 – 2024

"La visione e le analisi contenute nel Documento Strategico del Commercio - spiega ancora il Comune - si concretizzeranno nelle misure del programma D_Bari 2022 – 2024. Esse rappresentano la volontà dell’Amministrazione Comunale di rilanciare nella stagione post pandemica il commercio cittadino per  favorire la nascita di nuove realtà imprenditoriali e consolidare le attività economiche esistenti attuando un processo partecipativo, da attuarsi nei cinque municipi, mirato a valorizzare le vocazioni territoriali e a generare nuove idee e progetti". Interventi che, ricorda Palazzo di Città, si pongono sulla scia di politiche di sostegno già promosse negli anni passati, come i contributi a fondo perduto per finanziare l'acquisto di sistemi di sicurezza, il bando d_Bari Start up, un avviso pubblico per la  creazione di start up imprenditoriali nel settore del commercio, il trasferimento dei mercati giornalieri ambulanti rionali dalle strade  urbane in strutture fisse (ultimo quello di via Pitagora). E ancora, in risposta alla crisi Covid, la misura promossa nel 2021 con l'erogazione di una “indennità una tantum” concessa mediante procedura “a sportello” per le imprese operanti nei settori del commercio sottoposte a disposizioni di ridimensionamento orario  e organizzativo seppur aperte (attività di ristorazione, della somministrazione di alimenti e bevande) e di sospensione totale e per gli esercenti del commercio ambulante.

Palone: "Passaggio di un percorso dinamico come lo scenario economico cittadino"

“Nell’ultimo biennio la crisi pandemica ha sottoposto a durissima prova le attività di vicinato commerciali, di svago, di servizi alla persona, somministrazione a causa dei lunghi mesi di attività bloccata o ridotta, della riduzione forzata della mobilità, del cambiamento dei comportamenti sociali e d’acquisto, dell’incremento di costi, delle giacenze di magazzino invendute, delle difficoltà di accesso al credito - prosegue l’assessora Palone -. La strategia di uscita da questa crisi di sistema non può limitarsi a contenere o ristorare ma deve fare leva sui fattori di discontinuità ed innovazione per accompagnare gli esercizi commerciali di prossimità a costruire per sé stessi un nuovo ruolo nel tessuto economico e sociale della città. Nel prossimo futuro, quello che vedremo rigenerarsi e rinascere sarà un commercio capace di cogliere le opportunità e di orientarsi rispetto alle nuove scelte di consumo della clientela, di offrire nuovi servizi al cliente ed esperienze legate alla unicità del prodotto e del servizio, di costruire un ruolo nel contesto del quartiere e della comunità locale, di garantire più funzioni, esperienze e servizi sulla stessa superficie di vendita, di assicurare accessibilità e sicurezza dei luoghi di acquisto e di consumo. Per incoraggiare ed accompagnare questa transizione, il Comune di Bari intende sostenere con uno sforzo straordinario, che solo nel primo triennio vede un primo stanziamento di sei milioni di euro, la scena della piccola economia cittadina valorizzando il ruolo dei commercianti nel tessuto economico, sociale e culturale della città per favorire la ripartenza delle attività interrotte e l’avvio di nuove attività che vadano a compensare le inevitabili chiusure imposte dalla crisi, promuovere la collaborazione e le reti territoriali a supporto del commercio, sperimentare nuove soluzioni che affrontino con coraggio la sfida del cambiamento. L’approvazione del Documento strategico del commercio è quindi un passaggio fondamentale ma non definitivo: siamo pronti a modificarlo ancora, ad adattarlo nuovamente alle sfide che gli operatori vorranno condividere insieme a noi. Siamo convinti che questo sia un percorso dinamico, in evoluzione, come lo scenario economico cittadino ma allo stesso tempo dobbiamo approvare uno strumento che permetta agli uffici e agli stessi operatori di lavorare, di programmare e di crescere, così come hanno fatto in questi anni, dimostrando ancora una volta di essere una componete importante dello sviluppo della città”.

Il 'no' dell'opposizione al piano. Picaro: "Di strategico non ha nulla"

Sul piano elaborato dal Comune non mancano però le critiche e le voci contrarie. Se alcune sigle di categoria (in particolare del commercio ambulante) avevano espresso perplessità (poi risolte) sul documento, una netta bocciatura arriva dall'opposizione. "Convinto voto contrario per un piano che di strategico non ha nulla - afferma il consigliere Picaro (Fratelli d'Italia) -  Nessuna visione commerciale  della città e per di più in offesa a quanti hanno dovuto chiudere le loro attività in questi anni, un piano che è la fotografia della situazione  commerciale del 2018 e viene portato in aula solo nel 2022, come se il covid non fosse mai esistito. Sarebbe urgente ed indispensabile quanto meno avviare la consulta del commercio". Critiche arrivano anche dal M5S con il consigliere Italo CarelIi: "Al netto di tutti i documenti che vogliamo, la realtà dice che a Bari  - sostiene - continuano a chiudere negozi senza alcuna distinzione fra categorie merceologiche, e la desertificazione delle nostre vie da Palese a Torre a Mare e dal Libertà a Loseto non è imputabile solo alla pandemia o all'aumento esponenziale del Commercio on-line. È vero, molte storiche attività commerciali non hanno avuto il cambio generazionale e quindi non hanno continuato a far vivere la famosa 'tradizione di famiglia'. Ma questi sono solo alcuni aspetti che non giustificano qualcosa di molto più profondo che affonda le sue radici nella assoluta mancanza di lungimiranza di questa amministrazione comunale". 

"Nello specifico - rimarca Carelli - il Dsc è approssimativo nei numeri delle licenze realmente attive sul territorio barese, nello stesso tempo si è cercato di limitare il proliferare di medie e grandi superfici di vendita al dettaglio. E menomale io dico visto che già oggi Bari è ai primi posti in Europa nella proporzione fra Centri commerciali e numero di residenti, nonostante la popolazione diminuisca sistematicamente ogni anno. Poi, nella vita tutto è migliorabile. Ma quando Sindaco e Assessore al ramo ti presentano un documento strategico atteso da 8 anni,  fondamentale per il futuro di una delle categorie sulla quale si regge l'intera economia cittadina, ti aspetti che questo documento se non sia perfetto gli si avvicini il più possibile alla perfezione. Un lavoro che ha visto di fatto commissariare l'assessore Palone da parte del Sindaco che nel momento in cui le associazioni di categoria hanno iniziato a battere i pugni perché insoddisfatte di questo piano strategico, si è di fatto sostituito a lei affrontando gli incontri e le discussioni in prima persona. Come M5S non abbiamo votato contro ma ci siamo astenuti dal votarlo ma solo perché la maggioranza ha votato favorevolmente un nostro emendamento migliorativo sulla realizzazione dei DUC (Distretti Urbani del Commercio)" conclude l'esponente pentastellato.


 

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