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Le temperature sopra la media 'mandano in tilt' la natura: in Puglia fioriscono i ciliegi con 6 mesi di anticipo

L'insolito caldo registrato nella prima parte di questo autunno, sta generando sconvolgimenti nell'ecosistema: nella regione si vedono germogliare fiori che invece dovrebbero spuntare fra marzo ed aprile. Coldiretti denuncia: "Nelle campagne è scattato l'allarme siccità"

In Puglia i ciliegi sono già in fiore, con 6 mesi di anticipo. Le temperature sopra la media di questo autunno stanno generando sconvolgimenti nell'ecosistema, messo a dura prova dai cambiamenti climatici. Nella regione, secondo Coldiretti, la germogliatura anticipata dei ciliegi è solo "la punta dell’iceberg di una natura in tilt con il caldo record che ha fatto scattare l’allarme siccità fuori stagione per tutte le colture".

Gli imprenditori agricoli, secondo quanto riporta Coldiretti Puglia in una nota, stanno intervenendo con irrigazioni di soccorso per non compromettere le coltivazioni, dalle semine di grano agli ortaggi, dalle insalate alle cicorie fino alle cime di rapa.

"Con la prospettiva di una novembrata e caldo record, con l’assenza di pioggia, sono a rischio le semine di ortaggi, foraggere e grano nei terreni induriti da precipitazioni ridotte di un terzo – sottolinea la Coldiretti Puglia - in un 2022 che si classifica fino ad ora come il più caldo mai registrato dal 1800, con una temperatura addirittura superiore di quasi un grado (+0,96 gradi) rispetto alla media storica (secondo Isac Cnr) nei primi 9 mesi dell’anno".

Una situazione preoccupante – precisa l'organizzazione degli agricoltori pugliesi - dopo che nel 2022 in Puglia la siccità ha causato un calo del 30% delle rese per il grano e l’avena, del 25% per i legumi, ma anche la maturazione contemporanea delle diverse varietà di frutta e ortaggi, come ciliegie e asparagi, dove le primizie e le varietà tardive sono maturate praticamente assieme, invadendo il mercato che non ha assorbito le produzioni. Ma gli effetti sono stati evidenti anche sul settore olivicolo, con il caldo durante la fioritura e la siccità. Si stima un calo sensibile della produzione di olive del 50% in Puglia".

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