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Venerdì, 29 Marzo 2024
Economia

Disoccupazione giovanile al 40% in Puglia, la Cgil interroga i giovani: "Vogliamo proposte per il mercato del lavoro"

E' stata presentata questa mattina il progetto #PassainCgil. Saranno distribuiti questionari nelle Università e nei luoghi di aggregazione. Apertura dalla Regione per un tavolo di confronto con le parti sociali

A Cappuccetto Rosso viene augurato un "In bocca al lupo per la pensione", mentre al Ciclope - la creatura monocola dell'Odissea di Omero - viene chiesto di "Chiudere un occhio su ferie e contributi". Giochi di parole e riferimenti letterari per una campagna di comunicazione #PassainCgil, che vuole avvicinare i giovani a discutere di lavoro, con le sue - poche - sicurezze e le - tante - incertezze. Ad idearla è stata la confederazione pugliese del sindacato, che questa mattina ha spiegato durante un incontro all'Università di Bari quali sono gli obiettivi del progetto:

Una campagna di comunicazione che punta a organizzare e quei giovani protagonisti di stage truffa, tirocini infiniti, con partite iva fasulle, praticantati gratuiti, la generazione del jobs act e del lavoro part time, precario, povero. Quelli che la pensione è solo un miraggio.
Ancora, disegnare una mappa dei bisogni dei giovani, legati alle condizioni di lavoro ma anche di vita

La partecipazione degli studenti

Il tutto attraverso la partecipazione e il confronto diretto con coloro che ogni giorno con questo sistema ci devono fare i conti. La Cgil distribuirà infatti un questionario nelle Università e nei luoghi di aggregazione, oltre che che sarà diffuso on line, nelle università, dei luoghi di aggregazione. Le risposte serviranno anche a formulare delle proposte concrete da presentare alle imprese e alle istituzioni in Puglia, per provare a garantire maggiori sicurezze in ambito lavorativo ai giovani che si inseriscono nel mercato, sostenendo anche crescita e occupazione stabile.

L'incontro all'Università 

Questa mattina, durante l'incontro pubblico dal titolo  “Le politiche per i giovani in Puglia”, è stato ottenuto un primo risultato: l'assessore regionale Raffaele Piemonte si è detto disponibile ad avviare un tavolo di confronto insieme alle parti sociali, "per mettere in campo - spiegano dalla Cgil - azioni coerenti alle analisi, alle priorità, alle risorse e ai bisogni del territorio, per creare occasioni di sviluppo e buona occupazione".

Vulcano: "Disoccupazione giovanile al 40 percento in Puglia"

Nella sua relazione la responsabile del Dipartimento Politiche giovanili della Cgil pugliese, Maria Giorgia Vulcano, ha descritto il quadro di una condizione di forte sofferenza che vivono i giovani in Puglia. “Il tasso di disoccupazione era del 38 per cento nel 2008, oggi sfiora il 40 per cento - ha dichiarato -. I ragazzi tra i 15 e i 29 anni che non sono inseriti in percorsi di formazione, studio o lavoro sono il 31 per cento. Non va meglio per i laureati: a tre anni dal conseguimento del titolo lavoro solo un terzo di essi, e chi anche ha un’occupazione ha profili salariali più bassi di altri territori”. Per la Vulcano serve affrontare “le condizioni materiali dei ragazzi e delle ragazze a partire dalla vulnerabilità e ricattabilità cui sono costretti da queste regole del mercato del lavoro. Questo intendiamo fare con la nostra campagna di comunicazione e organizzazione”.
 
"In Puglia si vive un disagio legato alla qualità dei servizi connessi al diritto allo studio, e in tantissimi decidono di iscriversi in sedi di altre regioni, poi magari spendendo lì le loro capacità e la loro formazione – ha commentato Pino Gesmundo, segretario generale della Cgil Puglia -. Spaventa come nella nostra regione tra il 2008 e il 2016 i giovani sotto i 34 anni che lavorano si sono ridotti di 145mila unità. Non posti di lavoro persi, non tutti, ma il chiaro segnale di una crescente difficoltà ad entrare nel mondo del lavoro. Noi dalla Puglia proviamo a lanciare un segnale ai giovani: serve un loro forte loro protagonismo, e noi abbiamo bisogno di ascoltarli per capire bene esigenze e bisogni. Non solo lavoro ma anche welfare territoriale inclusivo, politiche per la casa, per la mobilità, per il diritto allo studio, per l’accesso alla cultura, strumenti di sostegno al reddito. Diciamo loro passa in Cgil: più siamo, più forti saremo”.

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