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Economia

La psicosi coronavirus affonda alberghi e agriturismi pugliesi: prenotazioni cancellate fino all'estate

A fornire i dati sono Federalberghi Puglia e Coldiretti Puglia. I mancati arrivi arrivano al 100% per gli hotel di fascia media (2-3 stelle). Albergatori pronti a richiedere sussidi all'Ue

Il panico da Coronavirus continua a creare gravi danni per il comparto ricettivo pugliese. A confermarlo sono Federalberghi Puglia e Coldiretti Puglia, che diffondono le prime stime relative alle perdite in alberghi e agriturismi sul territorio.

"Prenotazioni negli hotel cancellate fino a maggio"

Partiamo dagli alberghi: la ricettività leisure e business registra cancellazioni dal 30% al 50% per mancati arrivi, ricordano dalla federazione degli albergatori pugliesi - mentre per la fascia media (2/3 stelle) che fa del turismo scolastico il suo core business i mancati arrivi arrivano al 100% e sulla stessa linea sono le cancellazioni per marzo, aprile e maggio 2020. Turismo scolastico, appunto, legato quindi anche alle gite degli istituti, di cui Emiliano ha chiesto al Governo un 'alleggerimento' visto il grave danno provocato all'economia alberghiera pugliese.

"Quando possibile, noi albergatori cerchiamo di andare incontro alle esigenze dei clienti proponendo, per esempio, un voucher per un periodo alternativo, anche se in termini legali il cliente non vi avrebbe diritto - ricorda il presidente di Federalberghi Puglia, Francesco Caizzi - In questo momento è importante mantenere i nervi saldi e attendere l'evolversi della situazione, confidando in un rapido miglioramento delle prospettive. Dobbiamo rafforzare la comunicazione verso i nostri utenti/turisti chiarendo loro che non ha molto senso annullare il viaggio previsto per Pasqua o la convention programmata a Bari, nei nostri caratteristici centri storici o nelle bellissime masserie, ed è assurdo cambiare i programmi delle vacanze estive. Il dramma di questa epidemia per la Puglia si sta trasformando in tragedia, rischiando di cancellare quel sistema turistico che abbiamo costruito negli ultimi 10 anni con importanti investimenti pubblici e, soprattutto, con la tenacia di imprenditori che ci hanno creduto e hanno rischiato proprie risorse umane ed economiche".

Numeri che ritornano anche nelle stime di Confesercenti, che conferma una pioggia di disdette, mancate programmazioni e prenotazioni per la stagione primaverile, che vale il 30% circa del fatturato totale annuo del comparto. "Tantissime strutture ricettive – ricorda Francesco De Carlo, vicepresidente di AssoHotel nazionale e della Confesercenti Terra di Bari – stanno facendo i conti in queste ore con la cancellazione di prenotazioni precedenti e la totale assenza di nuove, in un periodo dell’anno in cui solitamente il flusso di turisti è sempre molto alto. In prospettiva c’è il serio rischio che gli stranieri preferiscano altre mete a quelle italiane e che gli stessi italiani tergiversino nella scelta delle mete per le proprie vacanze, in attesa di rassicurazioni”.

Gli albergatori si dichiarano comunque pronti a portare delle misure alternative sul tavolo regionale, ovvero: il differimento del pagamento dei contributi previdenziali e del pagamento delle imposte dirette e indirette per un periodo coincidente col perdurare della crisi e, comunque, non inferiore a 12 mesi come già avvenuto per gli eventi sismici; la riduzione delle aliquota regionali e comunali; l'accesso agevolato al credito e sospensione del pagamento delle rate dei mutui; accesso agevolato per le imprese agli ammortizzatori sociali esistenti e a fondi di sostegno al reddito. E se la situazione dovesse protrarsi ancora, gli albergatori intendono chiedere all'Unione Europea di istituire fondi europei a sostegno delle imprese italiane.

Agriturismi snobbati dagli stranieri

Non va meglio per gli agriturismi pugliesi, che per effetto dell’epidemia coronavirus hanno visto un'impennata di annullamenti di prenotazione da parte di turisti stranieri. Coldiretti parla del 20 per cento per il periodo estivo, oltre a una sostanziale stasi delle richieste per Pasqua. Un danno non di poco conto per un settore  che registra in Puglia una crescita a due cifre con il 16,5% di aumento delle strutture autorizzate il numero degli agriturismi in Puglia con 850.000 presenze annue registrate nelle aziende agrituristiche pugliesi, secondo l’elaborazione di Coldiretti/Terranostra Puglia, e un volume d’affari di 22 milioni di euro.

"Molte agenzie e tour operator hanno chiesto di modificare le politiche di cancellazione con possibilità di rimborsi – spiega Filippo De Miccolis, presidente di Terranostra Puglia - per cancellazioni conseguenti a Coronavirus. Al momento il maggior numero di disdette e il sostanziale rallentamento delle prenotazioni giungono da turisti di Germania, Francia, Est Europa e stiamo registrando i primi segnali di preoccupazione negli Stati Uniti che rappresenta per la Puglia un mercato di grandissimo interesse e che solo ora inizia a dare rilevanza al Cporonavirus. Per il periodo di Pasqua tutto tace, le prenotazioni dall’estero risultano azzerate".

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