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Caro carburanti e autotrasportatori in sciopero, Coldiretti: "Consegne ridotte di oltre il 70%, a rischio la spesa dei pugliesi"

L'associazione degli agricoltori evidenzia l'"effetto valanga sul settore agroalimentare" causato dalla riduzione delle consegne: "Le celle delle aziende agricole scoppiano di prodotti che non riescono a raggiungere le piattaforme logistiche"

Il blocco degli autotrasportatori, in protesta contro il caro carburanti, mette "a rischio la spesa dei pugliesi", con il cibo che "resta a terra" e i banchi dei supermercati che "si svuotano".

A lanciare l'allarme è la Coldiretti Puglia, che evidenzia l'"effetto valanga" dello sciopero dei tir sul settore agroalimentare in Puglia, "con i prodotti deperibili come ortofrutta, funghi e fiori che restano ‘a terra’ perché le consegne si sono ridotte già di oltre il 70%". Uno stop che sta "mettendo a repentaglio le catene di approvvigionamento, quando l’85% delle merci per arrivare sugli scaffali viaggia su strada".

"Le celle delle aziende agricole stanno letteralmente ‘scoppiando’ di ortaggi, frutti e funghi che non riescono a raggiungere le piattaforme logistiche italiane di distribuzione – dice Coldiretti Puglia - con alcuni TIR già carichi di prodotti deperibili fermi sulle strade, con uno sciopero ormai ad oltranza ed il rischio che il cibo vada irrimediabilmente buttato". 

Ma l'associazione evidenzia anche un altro aspetto legato alla spesa: "Sale il carrello della spesa con i prezzi che aumentano fino a 16 volte dal grano al pane sugli scaffali", con "lo sciopero dei TIR che sta mettendo a rischio le consegne di uno degli alimenti immancabili sulle tavole dei pugliesi".

"Problemi - segnala l'associazione - anche per lo scarico di una nave attraccata al porto di Bari, carica di mais utile per l’alimentazione degli animali nelle stalle, mentre le quotazioni dei principali elementi della dieta degli animali, dal mais alla soia, sono già schizzati su massimi che non si vedevano da anni con il rischio di perdere capacità produttiva in una regione già fortemente deficitaria per i prodotti zootecnici".

"Il caro energia con un aumento medio in un anno del +67% del prezzo medio del gasolio sta svuotando i banchi di vendita dei supermercati con gravi ripercussioni – insiste Coldiretti Puglia - sulle produzioni agroalimentari soprattutto quelle deperibili per le difficoltà degli autotrasportatori strozzati dai prezzi del carburante più che raddoppiati".

"In Puglia il settore dei trasporti (34,6% dei consumi finali) si conferma il settore più «energivoro» ed è caratterizzato da un largo utilizzo di combustibili liquidi che coprono il 93,9% dei consumi del settore, ricorda Coldiretti Puglia sulla base dei dati MISE, Terna ed Enea. Senza adeguate ed urgenti misure per calmierare il costo del carburante gli autoarticolati rischiano di non camminare più, con il conseguente stop delle consegne dei prodotti agroalimentari".

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