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Addio al Caffè Ragno, chiude il bar del centro. "Un pezzo di vita, ma la clientela è cambiata"

Dopo 76 anni, al posto della caffetteria di corso Vittorio Emanuele nascerà una birreria. La famiglia Margiotta lascia la gestione: "Scelta inevitabile, ma per un quarto di secolo l'affetto della gente ha ripagato il nostro lavoro"

Il cartello affisso fuori dal bar avvisa la clientela che "da mercoledì 1° aprile l'esercizio chiuderà per rinnovo locale". Alla riapertura, però, il Gran Caffè Ragno non ci sarà più. Dopo 76 anni di attività, infatti, la storica caffetteria di corso Vittorio Emanuele lascerà il posto ad una birreria.

Una scelta "dettata dalla necessità di adattarci alle esigenze della clientela", spiega Giuseppe Margiotta, che dopo circa un quarto di secolo lascerà la gestione del locale."L'utenza è cambiata - prosegue - la crisi ha portato anche ad un impoverimento delle famiglie. Prima magari venivano in centro per fare una passeggiata e prendere il gelato, adesso non ci sono più. Ci sono i giovani, ma i giovani non cercano la caffetteria". E così, la scelta di cambiare l'attività. Ma non sarà più la famiglia Margiotta a gestirla: l'età della pensione è arrivata, i figli nel frattempo hanno preso altre strade e manca quel "ricambio generazionale" che servirebbe per proseguire".

Una decisione obbligata, dunque, ma non per questo meno carica di nostalgia: "Per oltre vent'anni abbiamo fatto un lavoro h24 - ricorda Margiotta - chiudevamo solamente tre giorni all'anno, Pasqua, Natale e Ferragosto. Abbiamo dato un servizio costante alla clientela. Crediamo di averlo fatto bene, perchè la gente ci ha ripagato per più di un quarto di secolo, è stata per noi una bella soddisfazione. Qui dentro c'è un pezzo di vita nostra".

Di certo a tanti baresi quella caffetteria sempre aperta, anche fino a tarda ora, mancherà. "L'altro giorno - racconta Margiotta - sono venute due coppie, che mi hanno toccato. Uno dei due signori mi ha detto: 'siamo venuti qua da quando eravamo studenti universitari, ci siamo sposati, ora io vivo a Roma e il mio amico a Bologna, eppure quando ci siamo a Bari, diciamo sempre: ci vediamo al Caffè Ragno'". Ma l'emozione diventa difficile da trattenere. "Questo - conclude Margiotta - è stato un motivo di grande gioia e commozione per me".

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