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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia

Agricoltori, allevatori e pescatori uniti in protesta, manifestazione a Bari: "Caro energia, speculazioni e venti di guerra affossano le nostre imprese"

A Bari il sit-in promosso dalla Coldiretti in contemporanea con altre città italiane, "contro la guerra che affossa l'economia", in una situazione già resa critica dal caro bollette e dallo sciopero dei tir: "Produttori costretti a lavorare in perdita"

Un'onda gialla invade piazza Libertà a Bari: a manifestare sono agricoltori, allevatori e pescatori di Coldiretti, uniti in protesta "contro la guerra che affossa l'economia". Il sit-in è stato organizzato dall'associazione in contemporanea con altre città italiane. 

"Una mobilitazione generale, traversale, perché ormai tutti i settori sono colpiti dalla crisi, per l'alto costo dei carburanti e di tutti i mezzi di produzione, dall'energia ai concimi. Vogliamo lanciare il nostro grido al governo: così non ce la faremo ad andare avanti", spiega Pietro Piccioni, direttore Coldiretti Puglia.

Una protesta che dunque guarda ai rincari energetici ormai diventati insostenibili per le imprese, sospinti dai venti di guerra: "Se il caro petrolio spinto dall’invasione dell’Ucraina costringe le barche a rimanere in banchina e ferma i trattori, le ritorsioni della Russia colpiscono i mezzi di produzione, a partire dai concimi, obbligando i coltivatori a tagliare i raccolti mentre sanzioni ed embarghi bloccano i commerci, sconvolgono i mercati e favoriscono le speculazioni", denuncia Coldiretti Puglia in una nota. 

Uno scenario già critico a cui si somma "lo sciopero dei Tir ad oltranza con i blocchi stradali che sta provocando danni incalcolabili, dal campo alla tavola, con i prodotti deperibili come frutta, verdura, funghi e fiori fermi nei magazzini che marciscono e il rischio concreto di scaffali vuoti".

"Si tratta di una situazione insostenibile che mette a rischio le forniture alimentari della Puglia garantite grazie al lavoro di oltre 100mila aziende agricole e stalle, più di 5mila imprese di lavorazione alimentare e una capillare rete di distribuzione tra negozi, supermercati, discount e mercati contadini di Campagna Amica che non hanno mai smesso di lavorare durante la pandemia ed ora sono strozzate dalle speculazioni", sottolinea la Coldiretti.
 

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