Il presidente dei commercialisti baresi Elbano de Nuccio relatore alla conferenza internazionale di Amsterdam sul rapporto tra tecnologie digitali e professioni contabili
De Nuccio: “Dal commercialista tradizionale a quello digitale: è questa la nuova sfida della professione contabile”
Il presidente dell’Ordine dei Commercialisti e degli Esperti Contabili di Bari Elbano de Nuccio sarà l’unico relatore italiano a intervenire domani alla conferenza ‘Building the digital practice’ di Amsterdam sull’impatto delle tecnologie digitali sulle professioni contabili. In particolare, de Nuccio presenterà uno spaccato sull’approccio di commercialisti e studi professionali italiani alla digitalizzazione in corso, soffermandosi sulla loro capacità di supportare i percorsi delle piccole e medie imprese verso un’economia sempre più digitale. Organizzata dall’EFAA (European Federation of Accountants and Auditors for Smes), la conferenza ha l’obiettivo di analizzare le opportunità e gli effetti delle tecnologie digitali sulla professione contabile, in particolare sui piccoli e medi studi professionali, ed esaminare i rischi associati alla sicurezza informatica. "La trasformazione digitale in atto - dichiara Elbano de Nuccio, unico membro italiano del board dell’International Federation of Accountants - richiede nuove figure professionali in grado di rendere le PMI competitive in un mercato sempre più globale attraverso un supporto consulenziale di tipo strategico e operativo; per quanto concerne la professione contabile, la nuova sfida è acquisire competenze in materia di innovation technology che facciano evolvere la figura del contabile tradizionale in commercialista digitale”. “Purtroppo - aggiunge de Nuccio - nonostante i tanti benefici che la digitalizzazione è in grado di offrire, molti studi professionali in Italia sono ancorati a logiche contabili tradizionali con una gestione dei clienti non codificata a livello informatico. Tanti colleghi, pur percependo i cambiamenti in atto dovuti a tecnologie sempre più invasive, si trovano disorientati e confusi nel decidere cosa fare e come farlo; per questo manca proattività nell’innovare processi e modelli in chiave digitale, attività finora sviluppata solo per rispettare obblighi di legge”.