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Economia

Asi, De Bartolomeo si dimette: "Il Consorzio va riorganizzato"

Strappo del presidente di Confindustria Bari-Bat, che ha lasciato sia il cda del consorzio, che quello di Asi spa, società preposta alla fornitura dei servizi nell'area industriale. De Bartolomeo ha sottolineato la "mancata risposta" alla necessità di una "discontinuità con il passato", sollecitando una riforma della legge regionale

Il Consorzio per l’Area di Sviluppo industriale di Bari-Modugno ha bisogno di una riorganizzazione, di un nuovo sistema di governance che gli consenta di fare "un salto di qualità". Per questo è necessario che si proceda al più presto ad una modifica della legge regionale. Così il presidente di Confindustria Bari- Bat, Domenico De Bartolomeo, ha spiegato ieri, nel corso di una conferenza stampa, la sua decisione di dimettersi  dal consiglio di amministrazione del consorzio per l'area di sviluppo industriale di Bari-Modugno e dal Cda dell'Asi spa, società preposta alla fornitura di servizi nell'area industriale barese.

Un messaggio diretto alla politica, quello lanciato dal presidente degli industriali, che nell'incontro ha sottolineato come finora "non c'è stata risposta alla richiesta di discontinuità con il passato e soprattutto di dar vita ad una nuova governance dell'area di sviluppo industriale di Bari-Modugno". "Il nostro obiettivo - ha affermato De Bartolomeo - è rendere l’area industriale di Bari tra le più attrattive e innovative d’Italia entro i prossimi 5 anni. Questo richiede però un grande salto di qualità, che l’attuale sistema di governance del Consorzio, affidato essenzialmente alle Amministrazioni comunali, non credo sia in grado di affrontare.  La mia opinione, dunque, è che si debba al più presto porre mano ad una modifica  della legge regionale dei Consorzi ASI".

In conferenza stampa insieme al presidente di Confindustria Bari-BAT, anche il presidente dell’Associazione Impresa più Impresa Paolo Bevilacqua, e la presidente dell’Associazione Imprenditori di Molfetta Loredana Lezoche, che si sono uniti alla richiesta, indirizzata alla Regione una riforma dei Consorzi ASI, "per razionalizzare l’assetto del Consorzio, impostarne la gestione su criteri manageriali e coinvolgere maggiormente le imprese nel processo decisionale".
 

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