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Parchi commerciali chiusi nei weekend per il covid come i centri shopping, la protesta: "Concorrenza sleale"

“Creare assembramenti in luoghi non totalmente arieggiati è rischioso per la salute – afferma Giancarlo Fiore, titolare di CityModa -. Però i nostri negozi sono store ubicati in luoghi aperti

I Parchi commerciali chiusi nei weekend come i centri commerciali per le limitazioni covid rappresentano una "limitazione alla libera concorrenza". Lo afferma Giancarlo Fiore, titolare di CityModa e portavoce di un gruppo di marchi di abbigliamento ed elettronica che non potranno restare aperti a Bari Max e Santa Caterina per via delle restrizioni.

"Tale chiusura -si legge in una nota - è imposta perchè i parchi commerciali e centri commerciali sono stati equiparati dal decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri. Le due tipologie si differenziano notevolmente in quanto la prima tipologia è caratterizzata da più strutture all’interno di un’unica superficie all’aperto; i centri commerciali invece sono le così dette“gallerie”, ovvero insieme di negozi all’interno di una grande struttura chiusa".

“Creare assembramenti in luoghi non totalmente arieggiati è rischioso per la salute – afferma Giancarlo Fiore, titolare di CityModa -. Però i nostri negozi sono store ubicati in luoghi aperti. Ci sono ampi parcheggi e i clienti fanno la fila all’esterno, così come succede nei centri urbani. Da noi i rischi sono minori perché avendo spazi grandi, riusciamo a gestire meglio tutte le norme anticontagio. Gli ingressi sono contingentati, verificando la temperatura corporea di chi accede attraverso i termo scanner, obblighiamo tutti a indossare la mascherina, a mantenere il distanziamento, igienizziamo i capi dopo le prove e sanifichiamo gli ambienti. Tutte queste misure, da noi rispettate e utilizzate già dai mesi precedenti, hanno fatto si che il numero dei contagi nei nostri store sia zero”.

Facendosi portavoce di altri marchi quali Tata Italia, Nuovoarredo, Globo, Happy Casa, Unieuro, Media World, Euronics, Ovs e Senso Unico, il titolare di CityModa evidenzia "un dannoso limite alla libera concorrenza. Il Dpcm del 3 dicembre - prosegue la nota - , che allenta la morsa sulle restrizioni, dà la possibilità ai negozi dei centri urbani di stare aperti nei weekend di dicembre. La chiusura dei parchi commerciali, strutture all' aperto,  porterà inevitabilmente la gente a concentrarsi nelle vie del commercio cittadino".

(immagine di repertorio)

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