Criminalità, imprese nel mirino del racket: "Il 67% dei commercianti baresi paga il pizzo"
I dati di un'indagine Eurisko commissionata dalla Confcommercio, illustrati ieri in Prefettura durante la manifestazione 'Legalità mi piace'. In drastico calo il livello di sicurezza percepita in Puglia da parte degli imprenditori
Il 45% delle imprese commerciali pugliesi ha avuto esperienze di criminalità (contro il 16% della media italiana) e ben il 67 % di esse nel territorio barese ha accettato di rispondere a richieste di natura estorsiva (la percentuale nazionale è del 22%). Allo stesso tempo, per quanto riguarda l'efficacia delle leggi a contrasto dei fenomeni criminali, il 93% degli imprenditori pugliesi le ritiene per nulla o poco efficaci, in linea con il dato nazionale che indica il 90% degli intervistati.
Sono alcuni dei dati emersi dall’indagine che la Confcommercio ha affidato ad Eurisko sui fenomeni criminali e sul livello di sicurezza percepito dalle imprese commerciali italiane. I risultati dello studio sono stati presentati ieri nel corso della manifestazione "Legalità, mi piace" che si è tenuta in Prefettura. In Puglia il campione è costituito dal circa 6mila 800 imprese del commercio, di cui 907 nel territorio barese intervistati tra settembre e ottobre di quest'anno, nei settori turismo, trasporti e servizi.
All'incontro hanno partecipato rappresentanti delle forze dell'ordine e delle imprese. Presenti anche il Direttore di Confcommercico Bari – BAT Leo Carriera e i sindaci di Bari Antonio Decaro e di Bisceglie Francesco Spina. Ad aprire la videoconferenza con il ministro degli Interni Angelino Alfano e il presidente nazionale di Confcommercio Carlo Sangalli. E il Ministro della Giustizia Andrea Orlando.
"Abbiamo raccolto testimonianze vere garantendo l'anonimato agli imprenditori - ha detto Alessandro Ambruosi, presidente di Confcommercio per le aree di Bari e della Bat - e abbiamo registrato accanto ad una lieve ripresa dei consumi, una recrudescenza di azioni criminali ai danni di aziende con rapine, episodi intimidatori a scopo estorsivo, minacce e taccheggio".
"Sono in corso precise strategie per contrastare questo tipo di reati -ha detto il Prefetto di Bari Carmela Pagano - e si deve dedicare il massimo sforzo con gli strumenti a disposizione. Occorre rinnovare il clima di fiducia tra operatori e forze dell'ordine e dalla Prefettura vi sarà il massimo sostegno alle vittime dei reati"
"Siamo fortemente impegnati a contrastare quella che è certamente una recrudescenza dei fenomeni predatori a danno delle persone e dei patrimoni - ha osservato a sua volta il Questore di Bari Antonio De Jesu - serve certamente aumentare il coordinamento delle forze impegnate e maggiori investimenti tecnologici in strumenti di indagine sempre più sofisticati, ma serve pazienza! insistenza investigativa e presenza costante sul territorio, specie a fianco dei commercianti".
Anche il livello di percezione globale della sicurezza sembra significativamente peggiorato in Puglia per il 56% degli intervistati ( 32% su base nazionale) e il 60% di questi ha svolto almeno un'azione onerosa a protezione della propria impresa: dalla semplice telecamera a sistemi di allarme, assicurazioni, vigilanza privata ed altro.
Nel corso dell'incontro sono state anche ascoltate le testimonianze di alcuni commercianti che hanno vissuto in prima persona delle situazioni drammatiche, come quella della moglie di Giuseppe Di Terlizzi, il salumiere 40enne ucciso nel 2012 durante una rapina nel suo negozio a Ruvo.