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Settore florovivaistico in crisi in Puglia, a San Valentino la 'boccata di ossigeno': "Oltre due pugliesi su 5 regalano fiori"

La denuncia di Coldiretti Puglia: "È salito a 120 milioni il crack del florovivaismo pugliese nell’ultimo anno a causa dell’emergenza Covid"

Oltre 2 pugliesi su 5 (41 per cento) regalano fiori per San Valentino: è il ritratto del settore florovivaistico regionale, raccontato da Coldiretti Puglia. Una 'boccata d'ossigeno', come la definiscono, per un settore in crisi anche nel Barese (celebre, ad esempio, il mercato dei fiori a Terlizzi): "È salito a 120 milioni il crack del florovivaismo pugliese nell’ultimo anno a causa dell’emergenza Covid - ricordano - Con l’82 per cento dei pugliesi che con l’emergenza Covid ritengono sia importante sostenere l’economia e l’occupazione nazionale anche nel momento di fare la spesa la festa di San Valentino è il primo tradizionale appuntamento per far ripartire gli acquisti di piante e fiori e 2 milioni di giornate lavorative nella filiera del florovivaismo Made in Puglia", spiega Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

"Il settore florovivaistico in Puglia con il distretto in provincia di Lecce di Taviano e Leverano che si estende anche ai comuni limitrofi di Alliste, Maglie, Melissano, Nardò, Porto Cesareo, Racale e Ugento e quello della provincia di Bari con al centro della produzione e degli scambi Terlizzi, Canosa, Bisceglie, Molfetta, Ruvo di Puglia e Giovinazzo, e altre realtà aziendali sparse nel resto della regione – denuncia Coldiretti Puglia – ha vissuto un crack senza precedenti nel 2020 a causa dell’emergenza Covid con il crollo degli ordini e il blocco dei mercati esteri ed internazionali con milioni di fiori e piante rimasti invenduti per un settore che sviluppa in Puglia una Produzione Lorda Vedibile di oltre 300 milioni di euro". "Il risultato dell’emergenza con il blocco delle vendite è stato di quasi un miliardo di fiori e piante appassiti e distrutti nei vivai in Italia dove  – denuncia Gianni Cantele, presidente di Coldiretti Lecce – sono crollati nel 2020 gli acquisti di fiori recisi, di fronde e fiori in vaso e si sono fermate anche le vendite e l’export di alberature e cespugli, in un periodo in cui per molte aziende si realizza oltre il 75% del fatturato annuale".

Il settore florovivaistico, come spiegano da Coldiretti - ha pagato un prezzo pesantissimo alla crisi causata dalla pandemia. Un vero e proprio tsunami senza precedenti nella storia dell’Italia dove per effetto delle misure di sicurezza anti virus e dei timori legati al contagio – evidenzia Coldiretti Puglia – sono stati azzerati eventi pubblici, fiere e assemblee, cresime, comunioni, battesimi e sposalizi. Solo considerando il periodo gennaio-ottobre 2020 il dilagare del Covid ha provocato il taglio del 50,3% dei matrimoni rispetto allo stesso periodo del 2019. La crisi generata dal virus – sottolinea la Coldiretti regionale – ha stravolto i programmi di promessi sposi e famiglie e azzoppato i bilanci delle aziende che adesso puntano sull’apertura della stagione 2021 con il tradizionale appuntamento di San Valentino. "In sofferenza anche la bilancia dei pagamenti – aggiunge il presidente Cantele - con calo del 2,7% nelle esportazioni nei primi 10 mesi del 2020, rispetto allo stesso periodo del 2019, un balzo delle importazioni, che crescono del 18,1%, sempre rispetto ai primi 10 mesi del 2019, per un saldo in contrazione del 17,3% rispetto al periodo gennaio-ottobre del 2019".

Da tutelare, ricorda Coldiretti, c’è il futuro di un comparto e chiave del Made in Italy agroalimentare, con il valore della produzione italiana di fiori e piante stimato in 2,7 miliardi di euro nel 2019 secondo la Coldiretti. Per salvare imprese e posti di lavoro sono necessari interventi urgenti e concreti su tutte le scadenze, fiscali e non, per la gestione dei dipendenti e l’accesso agli ammortizzatori sociali. La Coldiretti ha chiesto indennizzi a fondo perduto per coprire i danni subiti dalle imprese e garantire la liquidità necessaria a ripartire con i nuovi cicli produttivi, esonerando il settore dal pagamento di imposte e tasse e dei contributi previdenziali e assistenziali. "Inoltre – evidenziano – vanno potenziate le risorse e allargate ad una platea più vasta le misure previste per il Bonus Verde, oltre a rilanciare le esportazioni attraverso una adeguata attività diplomatica per la rimozione dei blocchi fitosanitari che – sottolinea la Coldiretti – ancora sussistono per le produzioni vivaistiche italiane in alcuni paesi. Per aprire nuovi mercati – continua Coldiretti Puglia – va finanziata la promozione del settore e dei consumi nazionali ed esteri per un vero rilancio di piante e fiori Made in Italy. Infine grandi aspettative dal Recovery Plan: digitalizzazione delle campagne, foreste urbane per mitigare l’inquinamento in città, invasi nelle aree interne per risparmiare l’acqua, chimica verde e bioenergie per contrastare i cambiamenti climatici sono – conclude Coldiretti - assi strategici di intervento anche per il settore dei fiori e delle piante, per dare sostenibilità alla crescita e garantire la sicurezza ambientale del Paese".

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