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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia

Bilancio drammatico in Puglia: annullati 8,5 matrimoni su 10. Comparto in crisi, non c'è più tempo da perdere

Audizione in IV commissione. “L’85% degli eventi (matrimoni, comunioni, battesimi eccetera) sono stati annullati, con una perdita di fatturato del 95% per le sale ricevimento, non di molto inferiore quelli delle aziende del comparto"

Continua a tenere banco la crisi, senza precedenti, del settore wedding in Puglia.

Lo scorso anno l'mergenza sanitaria ha fatto registrate gravissime perdite in termini di ricavi, di circa il 95%, e sacrificato centinaia di posti di lavoro. Tra i più colpiti i proprietari delle sale ricevimenti; ma anche fiorai, commercianti, fotografi, musicisti, artisti, camerieri, cuochi e wedding planner.

Le difficoltà dell'industria del wedding e degli eventi sono stati al centro dei lavori odierni della IV Commissione consiliare, alla quale hanno partecipato gli assessori allo sviluppo economico e politiche internazionali e commercio estero della Regione Puglia, Alessandro Delli Noci, l'assessore alla sanità Pier Luigi Lopalco e il presidente AssoEventi Confindustria Nazionale delegato per la Puglia Michele Boccardi. 

Obiettivo dell'incontro l'analisi delle criticità finora emerse e il riavvio in totale sicurezza dell'intero indotto wedding. 

A fronte di mancati introiti dovuti all'annullamento di centinaia di matrimoni, è arrivata la beffa del pagamento di tributi come la Tari, il cui calcolo basato sulla superficie destinata alla somministrazione e non sui rifiuti effettivamente prodotti, ha dato il suo colpo di grazia.

Il comparto chiede di sciogliere anche il nodo dei codici Ateco, che secondo le associazioni di categoria andrebbe completamente rivista e sintetizzata dall'Agenzia delle Entrate e dal Governo centrale, per poter permettere ai richiedenti di accedere più agevolmente ai contributi nazionali.

Infine, in considerazione del ripristino della zona gialla anche per Puglia, il pesidente di AssoEventi ha sollecitato l'assessore alla Sanità Lopalco a predisporre un piano ad hoc che permetta la riapertura delle sale e la realizzazione dei matrimoni in totale sicurezza, garantendo così ai promessi sposi di pianificare con serenità la realizzazione del loro sogno.

C'è infatti il forte rischio che al contrario del 2020, quando cioè le coppie decidevano di rimandare la data delle nozze, nel 2021 una percentuale di promessi sposi, seppur minima, deciderà di sposarsi ugualmente annullando il ricevimento.

L'attenzione è rivolta anche alla scadenza del 31 marzo, data dell'ultima proroga al blocco dei licenziamenti, che dovrà accompagnare la nuova Cig Covid estesa dal governo fino a 26 settimane nel decreto ristori cinque. "La priorità è senza dubbio una ripartenza, ma che sia in totale sicurezza" afferma Giuseppe Tupputi, consigliere regionale di Con Emiliano.

"Siamo pronti ad affrontare la ripartenza, ma auspichiamo maggiore attenzione dal governo nazionale e da quello regionale perche' la crisi pandemica ha inferto colpi terribili alle nostre imprese" ha dichiarato Michele Boccardi, presidente di Assoeventi nel corso di un incontro che si è svolto a Foggia e organizzato dalla sede locale di Confindustria. "In questa lunga e difficile fase congiunturale abbiamo costantemente suggerito gli interventi, interpretando le norme con un grande senso di responsabilità, ma adesso servono azioni di sostegno più mirate perchè il settore possa affrontare in maniera decisa i mesi che verranno, importantissimi per il futuro delle aziende" il commento di Anna Laura D'Alessio, presidente di Assoeventi Confindustria Foggia.

“Ridurre la Tari e l’Imu, con contributi regionali ai comuni, e utilizzare il Reddito di Dignità per aiutare i lavoratori del comparto wedding rimasti senza lavoro. Sono queste le proposte concrete e realizzabili che ho presentato questa mattina in commissione regionale" ha detto Boccardi.

Così il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Francesco Ventola, che ha chiesto l’audizione in commissione regionale del presidente nazionale di AssoEventi, Michele Boccardi. “L’85% degli eventi (matrimoni, comunioni, battesimi eccetera) sono stati annullati, con una perdita di fatturato del 95% per le sale ricevimento, non di molto inferiore quelli delle aziende del comparto (fotografi, negozi di abiti da sposa e ricevimento, fiorai, service, musicisti, wedding planner). Un comparto che ha subito, forse, uno dei danni economici più consistenti a causa del Covid, perché il comparto non è un semplice ristorante che può definire aperture e chiusure in breve tempo, ma ha una programmazione annuale-biennale e un'organizzazione di sei mesi. Per questo riaprire – come dispone il DPCM – il prossimo 5 marzo non significa ritornare al lavoro: sono tantissime le coppie che hanno disdetto il ricevimento previsto nei prossimi mesi primaverili, proprio per l’incertezza che aleggia sulle riaperture. 

Tutto questo rappresenta un macigno su quello che è un comparto fiore all’occhiello della Puglia: non dobbiamo infatti dimenticare che molti artisti, attori, manager internazionali hanno scelto le nostre strutture per celebrare le proprie nozze. Il fermo non si traduce in stop ai costi fissi e alle tasse, senza contare il danno degli addetti ai lavori, molti dei quali sono stagionali e nel 2020 non hanno accumulato giornate lavorative utili per avere la Naspi: siamo di fronte a persone oggi senza lavoro e senza alcun sostegno economico.

Non ci sfugge che il problema abbia, chiaramente, un risvolto nazionale-europeo e riguarda chiaramente anche i codici Ateco e non ha nessuna logica che questo comparto non abbia un codice identificativo che consenta di rientrare nei ristori previsti dai vari decreti, ma sono convinto che come Regione Puglia possiamo e dobbiamo fare la nostra parte: penso alle misure del Reddito di Dignità per aiutare i lavoratori del comparto o a contributi straordinari (nelle pieghe degli avanzi di bilancio) da destinare ai comuni perché possano ridurre la Tari o l’Imu alle sale ricevimento ricadenti nel proprio territorio”.

Questo il commento della consigliera regionale del M5S Antonella Laricchia a margine delle audizioni in IV Commissione sulle difficoltà del comparto del wedding. "In Puglia nel 2020 avrebbero dovuto celebrarsi 18.836 matrimoni, ma l’85% degli eventi è stato rinviato o annullato, con un crollo del fatturato passato da un miliardo di euro potenzialmente stimato ai 93mila euro reali. Almeno 70 tipologie di attività merceologiche legate all’indotto sono in crisi e si stima una perdita del 90% di fatturato. Numeri che impongono azioni concrete che vadano oltre il colore politico, sia per i ristori agli operatori del comparto che per il rilancio del settore. Il problema principale per quello che riguarda i ristori è dato dalla diversità dei codici Ateco. Per questo ritengo necessaria la creazione di un distretto del wedding, come emerso anche oggi in Commissione, per cui ho presentato una mozione. In questo modo sarà possibile fare sinergia tra tutti gli operatori coinvolti. La priorità è unire gli 82 codici Ateco legati al wedding: tante professionalità e tante imprese di qualità con le quali lavorare per costruire un marchio del wedding pugliese che possa essere conosciuto in tutto il mondo”. 

“La maggiore difficoltà che hanno avuto questi imprenditori nel rivendicare i ristori è che questo è un settore trainante per l’economia del Sud ed è difficile spesso per una peculiarità del Sud imporsi ai tavoli romani. Il distretto del wedding serve per avere maggiore forza nell'interlocuzione con il Governo nazionale per quello che riguarda i ristori e a programmare il rilancio del settore. Bisogna farsi trovare preparati non appena il Governo consentirà la ripresa delle feste nuziali e programmare gli eventi alla luce dei cambiamenti in atto. Già lo scorso anno ho avviato una interlocuzione con gli operatori del wedding, ho ascoltato le loro testimonianze nel corso di eventi nelle province di Bari, Lecce e Taranto a cui hanno preso parte parlamentari, titolari di aziende colpite dalla crisi e autorevoli esponenti del settore come Santo Versace. La proposta del distretto nasce proprio dal confronto con questi operatori e ringrazio l’assessore Delli Noci che oggi ne ha parlato in Commissione. Auspico che la mozione venga esaminata nel prossimo Consiglio utile e l’impegno da parte nostra sarà per non farla restare solo sulla carta, ma far sì che possa essere un punto di partenza per il rilancio di un comparto trainante per la nostra economia" ha aggiunto Laricchia

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