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Martedì, 23 Aprile 2024
Economia

Emergenza sfratti, l'allarme del Sunia: "In Puglia numeri in costante ascesa"

Negli ultimi 10 anni il numero di famiglie sfrattate in Puglia è cresciuto costantemente. E nella classifica provinciale relativa al 2010 Bari è al primo posto. Un fenomeno strettamente collegato alla crisi economica, e che rischia di aggravarsi nel 2012

Il numero degli sfratti in Puglia ha subìto, negli ultimi dieci anni, una crescita costante. Secondo gli ultimi dati forniti dal Ministero dell'Interno, i provvedimenti di sfratto emessi nella nostra regione sono stati, nel 2010, 3.160, circa l'8% in più rispetto all'anno precedente. Ad aprire la classifica regionale, Bari e la sua provincia, con 1.236 ordinanze di sfratto, di cui più della metà emesse per morosità dell'inquilino.

Sono dati, quelli presentati in mattinata nella sede provinciale del Sunia (Sindacato unitario nazionale inquilini e assegnatari), che al di là delle nude cifre aiutano a capire concretamente quanto gli effetti della crisi economica si siano fatti sempre più pesanti per le famiglie, diventate incapaci di far fronte anche una spesa necessaria come quella per l'affitto della casa. Scorrendo i dati del ministero, la situazione della nostra Regione non sembra differire molto da quella nazionale, che fa registrare un aumento del 6,5% dei provvedimenti di fratto emessi (65.489), di cui circa l'84 % dovuti a morosità, e concentrati per oltre la metà nei comuni capoluogo.

"Quella degli sfratti - sottolinea Nicola Zambetti, segretario regionale del Sunia - è un'emergenza che interessa tutti i Comuni italiani", e che rischia di aggravarsi a partire dal nuovo anno, quando, oltre a scadere la proroga alla sospensione degli sfratti per le categorie disagiate, verranno anche fortemente ridimensionate una serie di agevolazioni fiscali per gli affittuari e i proprietari di prima casa, così come deciso dal governo con la manovra finanziaria di agosto. E sempre a partire dal 2012 verrà anche operata una drastica riduzione delle risorse destinate al Fondo sociale per l'affitto, che coprivano finora circa il 30% dei contributi concessi dai Comuni per i canoni di locazione.

"Delle agevolazioni fiscali cancellate dal governo - spiega Angelo Garofoli, segretario provinciale del Sunia - la gente sa poco o nulla. E molti se ne accorgeranno soltanto a maggio, quando andranno a fare la dichiarazione dei redditi e si renderanno conto delle detrazioni venute meno". Come nel caso, ad esempio, della deducibilità degli interessi passivi sul mutuo contratto per acquistare la prima casa, che nel 2012 verrà ridotta del 5%, e poi  ancora del 20% nel 2013.

Ma neppure i potenziali benefici contenuti nelle recenti disposizioni del governo sembrano essere molto conosciuti da affittuari e inquilini. E' il caso della novità sulla regolarizzazione dei contratti di affitto in nero contenuta nel decreto legislativo 32/2011 e relativa all'applicazione della "cedolare secca". La legge infatti prevede per l'inquilino la possibilità di chiedere unilateralmente la registrazione di un contratto di affitto in nero, ottenendo un nuovo contratto della durata di 4 anni, con un canone di locazione pari al triplo della rendita catastale dell'immobile. Una condizione che, nella pratica, si traduce in una drastica riduzione dell'affitto da pagare. "Una possibilità - conferma Zambetti - che stiamo cercando di promuovere attraverso campagne di informazione".

"Da parte nostra - conclude Zambetti - chiediamo che su tutto il territorio nazionale vengano aperti tavoli di confronto tra i Comuni e i sindacati degli inquilini. Nel caso specifico di Bari, sono almeno due anni che non esiste più un dialogo con l'Assessorato alle Politiche abitative. Sappiamo che il Comune ha predisposto un Piano casa, ma sui numeri e sulle modalità di assegnazione delle nuove case nessuno ci ha mai interpellati".

 

 

 

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