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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

La Puglia e il pacchetto di misure contro il caro energia per le imprese: "Sostegno al 'pulito', premialità e agevolazioni"

“Le modifiche agli avvisi approvate dalla giunta regionale - ha dichiarato il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano - sono strettamente legate alla situazione che stiamo vivendo. La Puglia produce da tutte le fonti di energia, rinnovabili e non, il 64,5% di energia in più rispetto alla quantità richiesta dalle sue necessità"

La Regione Puglia sosterrà più energia pulita autoprodotta, più economia circolare e fornirà sostegni per le piccole e medie imprese con l'obiettivo di puntare all'autonomia energetica delle aziende per far fronte ai costi sempre più alti in materia.

L'intervento, presentato quasta mattina dall’assessore allo Sviluppo economico della Regione Puglia, Alessandro Delli Noci, da Gianna Elisa Berlingerio, direttore del Dipartimento Sviluppo economico e dal direttore generale di Puglia Sviluppo, Antonio De Vito, riguarda alcune novità approvate dalla Giunta. In particolare, si darà la possibilità alle imprese di presentare un programma di investimenti che preveda la realizzazione di un impianto di produzione di energia da fonte rinnovabile, come unico intervento. Sarà possibile installare all’interno dell’azienda impianti eolici, solari (con tutte le tecnologie), macchine frigorifere a fonte geotermica (refrigeratori o pompe di calore) e impianti di produzione di energia termica o elettrica a biomasse (liquide, solide o gassose).

Una novità di grande rilievo rispetto al passato quando una simile iniziativa era ammissibile solo se inserita all’interno di un più ampio progetto organico e funzionale ed era finanziabile quale impianto generale assimilato alle opere murarie e pertanto prevedeva solo un contributo calcolato sul montante interessi. Oggi si aggiunge anche la sovvenzione diretta: il 35% di premialità per le piccole imprese e il 30% sulle medie. Si tratta di un sostegno a fondo perduto calcolato sul costo degli impianti. La premialità aggiunta al contributo sul montante interessi consentirebbe di raggiungere il 45% di agevolazione per le piccole imprese e il 35% per le medie.

“Le modifiche agli avvisi approvate dalla giunta regionale - ha dichiarato a margine il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano - sono strettamente legate alla situazione che stiamo vivendo. La Puglia produce da tutte le fonti di energia, rinnovabili e non, il 64,5% di energia in più rispetto alla quantità richiesta dalle sue necessità, siamo i primi per energia eolica e fotovoltaica tant’è che il 34% della nostra energia proviene da fonti rinnovabili. Eppure nel contesto difficilissimo nel quale stiamo vivendo occorre un ulteriore passo avanti. È necessario che le imprese e in particolare quelle energivore, che sono in enormi difficoltà per l’aumento dei prezzi, diventino autosufficienti. Questo è il senso delle ultime modifiche agli avvisi. La nostra dipendenza da altri Paesi per l’approvvigionamento di energia è una limitazione all’autonomia dell’Italia e della Puglia non solo nella sfera economica ma anche nella vita quotidiana. Non è più possibile sostenerla anche per una regione virtuosa nella produzione di energia come la nostra”.

“La transizione energetica e l’economia circolare sono due obiettivi della nostra amministrazione”, ha spiegato l’assessore allo Sviluppo economico della Regione Puglia Alessandro Delli Noci. “La nuova versione delle misure regionali di agevolazioni per le Pmi mira ad abbattere i costi permettendo ad una piccola o media impresa di realizzare con l’incentivo del Titolo II Capo 3 e Capo 6 un impianto di produzione di energia da fonte rinnovabile per il proprio consumo, senza dover compiere altri lavori, e di ricevere per questo un’agevolazione che può arrivare al 45% dei costi e addirittura al 60% nel caso vengano richiesti anche aiuti sotto forma di garanzie. Le piccole e medie imprese avranno così un sostegno concreto per produrre da sé una parte rilevante dell’energia che consumano. La versatilità degli strumenti regionali di incentivazione ci consente di adattarli alle esigenze contingenti, quella dell’energia è diventata una priorità non più procrastinabile. Col partenariato e con i Distretti produttivi abbiamo condiviso questa scelta, chiediamo alle imprese di coglierne le opportunità. L’aumento dei costi in bolletta si può abbattere unicamente attraverso la produzione di energia che passa da fonti rinnovabili, in questo caso all’interno delle proprie aziende”.

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