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Venerdì, 29 Marzo 2024
Economia

Fiva - Confcommercio Bari sullo stop ai mercati: "Possibile trovare modi e tempi per regolare il flusso dei consumatori"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di BariToday

A seguito dell’Emergenza Coronavirus e del DPCM dello scorso 4 marzo 2020, sono pervenute alla nostra Federazione numerose segnalazioni circa la chiusura generalizzata dei mercati ordinari, disposte a seguito di Ordinanze contingibili ed urgenti emanate dai Sindaci. Riteniamo, perciò, opportuno riepilogare qui le principali disposizioni emanate dal Governo in materia di prevenzione, contrasto e contenimento del virus: secondo l’art.1 comma 1 lettera b) del provvedimento, infatti, “sono sospese le manifestazioni e gli eventi di qualsiasi natura, svolti in ogni luogo, sia pubblico sia privato, che comportano affollamento di persone tale da non consentire il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro […]”. Di conseguenza, tale misura, per la sua portata ampia e generalizzata ma del tutto indefinita, va letta alla luce delle precedenti disposizioni. Ed, infatti, secondo l’art.4 dello stesso DPCM, restano ferme le misure previste dagli articoli 1 e 2 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 1° marzo 2020, mentre nei territori indicati negli allegati 1, 2 e 3 dello stesso Decreto, le misure previste dal nuovo provvedimento, ove più restrittive, si applicano comunque cumulativamente con ogni altra misura nuovamente prevista

Tanto premesso, afferma Andrea Nazzarini - Vice Presidente Nazionale di Fiva Confcommercio - si ritiene che l’attività mercatale svolta in via ordinaria possa trovare una sua continuità, quantomeno nelle giornate lavorative, atteso anche che la psicosi collettiva ha fortemente diradato la presenza dei consumatori e che pertanto possono essere trovati modi e tempi per regolare il flusso dei consumatori. Tuttavia va ricordato che ai sensi della normativa vigente, i Sindaci possono adottare ordinanze di carattere contingibile e urgente ai fini della tutela della salute pubblica: è quindi evidente che dall’interpretazione dei Sindaci dipende ogni intervento in merito. “Non è questa la sede per affrontare un discorso di carattere economico, specialmente di fronte auna esigenza di carattere sanitario: e però non si può non sottolineare che il blocco generalizzato dell’attività commerciale rischia di produrre effetti ancora più perversi del virus perché aggiunge – ad un momento di grave difficoltà economica – ulteriori ed irreparabili danni. Che, nei limiti del buon senso e del possibile, debbono essere evitati”. Stiamo effettuando, a livello nazionale, un monitoraggio per chiedere, unitamente alla Confederazione, a Governo e Parlamento misure di sostegno e di ristoro per tutte le imprese e non solo per quelle ricadenti nei territori dove l’emergenza è maggiormente presente. In questo senso vi preghiamo di inviare proposte specifiche.

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