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Economia

Formazione e lavoro, il Miur: "Puntare sui poli tecnico-professionali"

Rafforzare la collaborazione tra scuole, università, centri di ricerche e distretti produttivi per favorire le possibilità di apprendistato e ridurre l'abbandono scolastico

Puntare sulla sinergia tra scuole, università, centri di ricerche e distretti produttivi per dare vita a poli tecnico-professionali attraverso i quali favorire le possibilità di apprendistato per chi abbandona precocemente gli studi facilitandone il reinserimento in un percorso formativo. E una delle prime regioni in cui la proposta del Ministero dell'Istruzione potrebbe trovare subito attuazione sarebbe proprio la Puglia. Se ne è parlato ieri nel corso di un incontro tenutosi presso l'istituto linguistico Marco Polo, al quale hanno partecipato, fra gli altri, il ministro per la Coesione territoriale, Fabrizio Barca, e l'assessore all'Istruzione della Regione Puglia, Alba Sasso.

A presentare il progetto del Ministero è stato il sottosegretario al Miur, Elena Ugolini, che ha ricordato le buone perfomance pugliesi sia nell'utilizzo dei fondi europei che nella lotta alla dispersione scolastica, calata dal 30 al 23% nel periodo tra il 2004 e il 2012. Dati molto positivi che, secondo Ugolini, rappresenterebbero un  buon punto di partenza proprio per la realizzazione dei poli tecnici-professionali interregionali. La Puglia, ad esempio, potrebbe essere il luogo ideale per l'istituzione di un polo tecnico sul "turismo con una forte connotazione linguistica su inglese, cinese e tedesco".

Dal canto suo l'assessore Sasso ha ricordato che "la Puglia é la regione con il più basso numero di docenti", e ha sollecitato il ministro e il sottosegretario a tener presente questo dato nel momento in cui il governo stilerà il nuovo riparto docenti: "Serve presto - ha sottolineato Sasso - un riequilibrio" del corpo docente. "Su questo - ha replicato il sottosegretario - non posso prendere impegni, ma posso garantire che è intenzione del ministero procedere verso l'autonomia delle scuole" per consentire loro di "fare meglio". Per lavorare meglio, ha sottolineato il vicedirettore dell'Ufficio scolastico regionale, Ruggiero Francavilla, occorrono anche "più risorse" e la possibilità di poterle spendere. "Quello che stiamo costruendo in questi incontri sul Piano di azione e coesione - ha detto Barca - è un nuovo modo di spendere i fondi comunitari: non facciamoci prendere - ha concluso - dall'ansia di spendere", anche perché "entro quest'anno dobbiamo spendere", di un miliardo di euro, "poco più di un terzo".

 

 

 

 

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