Guerra in Ucraina e prezzi del grano alle stelle, l'allarme di Coldiretti: "In Puglia costi in continua crescita"
Secondo un'analisi Coldiretti su dati Ismea, per ogni euro speso dai consumatori in prodotti alimentari freschi e trasformati "appena 15 centesimi vanno in media agli agricoltori"
Prezzo del grano aumentato del 22% a causa del conflitto in Ucraina e produttori pugliesi in difficoltà nel produrlo in Puglia, costretti ad affrontare una spesa di 600 euro per ogni ettaro coltivato. Ad affermarlo è Coldiretti Puglia riferendo i dati delle quotazioni al Chicago Board of Trade, punto di riferimento mondiale del commercio delle produzioni agricole. Lo riporta l'agenzia Dire.
Secondo un'analisi Coldiretti su dati Ismea, per ogni euro speso dai consumatori in prodotti alimentari freschi e trasformati "appena 15 centesimi vanno in media agli agricoltori ma - evidenzia l'associazione - se si considerano i soli prodotti trasformati, la remunerazione nelle campagne scende in media addirittura ad appena 6 centesimi". Il taglio dei raccolti causato dall'incremento dei costi - sottolinea Coldiretti Puglia - rischia di aumentare la dipendenza dall'estero per gli approvvigionamenti agroalimentari con l'Italia che è già obbligata a importare il 64% del grano per il pane e il 44% per la pasta. A due mesi dall'inizio, la guerra è già costata - secondo Coldiretti - quasi 100 miliardi di dollari a livello globale solo per l'aumento dei prezzi di grano e mais. Da qui la necessità di "lavorare per accordi di filiera tra imprese agricole e industriali con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi" oltre che su "prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione".
Per Coldiretti "è necessario" non solo "investire per aumentare produzione e le rese dei terreni con bacini di accumulo delle acque piovane per combattere la siccità" ma anche "contrastare seriamente l'invasione della fauna selvatica che sta costringendo in molte zone interne all'abbandono nei terreni" e "sostenere la ricerca pubblica con l'innovazione tecnologica a supporto delle produzioni, della tutela della biodiversità e come strumento in risposta ai cambiamenti climatici".