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Venerdì, 29 Marzo 2024
Economia

Il mondo della scuola scende nuovamente in piazza. Giovedì 19 conferenza stampa presentazione iniziativa

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di BariToday

FLC Cgil , CISL Scuola, UIL Scuola e SNALS, hanno proclamato lo sciopero nazionale generale della scuola per venerdì 20 maggio, a causa del mancato rinnovo del contratto da 7 anni.

Giovedì 19 maggio alle ore 10,00 nella sede della Cisl Puglia Basilicata ( Via Giulio Petroni 15/F) nel corso di una conferenza stampa saranno presentati i dettagli della manifestazione che i svolgerà nel capoluogo pugliese. Saranno presenti i Segretari Regionali FLC CGIL Claudio Menga, CISL SCUOLA Roberto Calienno, UIL SCUOLA Giovanni Verga e SNALS Chiara De Bernardo.
 

La Corte Costituzionale e Tribunale di Roma che hanno sentenziato l'illegittimità di ulteriori rinvii. Inoltre, il 5 aprile è stato sottoscritto l'accordo quadro che definisce le nuove aree contrattuali della Pubblica Amministrazione; il Governo non ha ormai più alcun alibi per giustificare il mancato avvio della contrattazione.

Le rivendicazioni fondamentali della protesta nazionale sono:

Lo stanziamento di risorse economiche visto che quelle messe a disposizione con la Legge di stabilità consentono un aumento di soli 7 euro al mese. Inaudito e ignobile!

Il riconoscimento del lavoro sommerso e dei nuovi carichi di lavoro del personale docente.

La gestione partecipata e contrattata delle procedure di valorizzazione professionale

La stabilizzazione di tutto il personale presente nelle GAE e l'eliminazione del precariato.

Il recupero delle assunzioni mancate del personale ata, ignorato dalla Legge 107/2015 e l' attivazione di quelle utili a garantire il turn over.

L' organico funzionale per il personale ATA e la cancellazione della norma che vieta di nominare in sostituzione del personale assente.

La semplificazione amministrativa.

La libertà di insegnamento e l'imparzialità della Pubblica Amministrazione; principio, questo, incompatibile con la "chiamata diretta" dei docenti da parte del dirigente scolastico. Solo dei meccanismi oggettivi, non discrezionali, di assegnazione dei docenti alle scuole garantiscono la libertà d'insegnamento.

Il riallineamento delle retribuzioni dei Dirigenti Scolastici a quelle della dirigenza pubblica e il ripristino delle risorse dei contratti regionali sul salario accessorio.

Il superamento delle differenze nel trattamento economico dei Dirigenti scolastici legate alle diverse modalità di reclutamento.

La fine del sistematico ricorso alle reggenze.

Quanto sopra ha un solo filo conduttore: il riconoscimento del lavoro pubblico e, per noi, del valore e del lavoro del personale docente, ATA e dirigente che, riforma dopo riforma, ministro dopo ministro, ha continuato a tenere alta la professionalità e la dedizione alla professione

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