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Giovedì, 18 Aprile 2024
Economia

“Il piatto piange e la musica è finita": importante partecipazione per la manifestazione della Fipe Confcommercio

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di BariToday

"E’ una situazione davvero difficile. Con questa iniziativa vogliamo ricordare i valori economici e sociali della categoria, che occupa oltre un milione e duecentomila addetti e chiedere alla politica di intervenire in maniera decisa e concreta per salvaguardare un tessuto di 340mila imprese che prima del Covid19, nel nostro paese generava un fatturato di oltre 90 miliardi di euro ogni anno. La nostra categoria rappresenta un comparto importantissimo. Per quanto riguarda i pubblici esercizi che stanno subendo le maggiori restrizioni, solo il 3/5% dei contagi avvengono nei PE, secondo una ricerca fatta dalla FIPE e da uno studio inglese. Quindi considerata tutta la prevenzione Covid che abbiamo messo in campo, con distanziamento, sanificazioni ecc. i clienti non hanno nulla da temere. Invito tutti alla cautela e a smorzare questa forma di terrorismo psicologico perpetuato quotidianamente. D’altronde se dobbiamo provare a convivere con questo virus non possiamo fare diversamente" A dirlo nella partecipatissima manifestazione in Largo Giannella a Bari Nicola Pertuso Consigliere nazionale e regionale di FIPE Nel capoluogo pugliese come in altre 23 piazze di tutta Italia, si sono ritrovati gli imprenditori dei pubblici esercizi che si compostamente hanno fatto sentire la propria voce, in maniera pacifica e nel pieno rispetto delle regole, per ribadire l’enorme valore economico, sociale ed antropologico delle proprie attività e chiarire una volta per tutte che non esiste connessione alcuna tra la frequentazione dei Pubblici Esercizi e la diffusione dei contagi, come dimostrato da fonti scientifiche che attribuiscono piuttosto ad altri fattori, tra cui mobilità, Sistema scolastico e mondo del lavoro, le cause di contagio. Tavole apparecchiate per terra a dimostrare che la categoria è a terra. " I pubblici esercizi sono prima di tutto aziende,- ha detto Sandro Ambrosi Presidente di Confcommercio Bari-BAT - aziende che danno luce e lustro alle città, aziende che creano socialità, aziende che hanno e stanno rispettando le regole, e vogliono continuare a stare nelle regole ma hanno urgenza di avere aiuti e velocemente, altrimenti la maggior parta sarà costretta a chiudere. Questo il messaggio che oggi parte da questa piazza, non siamo gli untori della società. Ringraziamo il Governo per gli aiuti promessi ma devono arrivare velocemente" " Le ulteriori restrizioni - ha spiegato Dino Saulle Presidente FIPE provinciale per i ristoratori contenute nell’ultimo DPCM rischiano di essere il colpo di grazia per il settore dei pubblici esercizi, già tra i più colpiti dalla spaventosa crisi generata dalla pandemia. Infatti, secondo le stime, a fine anno il comparto rischia di perdere 50.000 aziende con ben 300.000 posti di lavoro in bilico. Per questo, oggi anche a Bari siamo scesi in piazza, per evitare che passi il messaggio che i pubblici esercizi abbiano un ruolo nella diffusione del contagio. Non esiste alcuna connessione tra quest’ultimo e l’apertura dei locali, anche perché gli operatori del settore rispettano seriamente i protocolli sanitari imposti e validati dal Cts e dall’Inail. Protocolli che hanno richiesto investimenti economici significativi e garantito sicurezza ai consumatori”. .

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