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Impianti off-shore per produrre energia: l'area al largo del porto di Bari tra le tre individuate dalla Regione

E' quanto emerge da una delibera di Giunta che è stata illustrata oggi nella commissione consiliare competente e che contiene la Pianificazione dello spazio marittimo dell'area Adriatico e Ionio e Mediterraneo Centrale

E' al largo del porto di Bari una delle tre aree individuate dalla Regione Puglia per l'instalazione degli impianti off-shore per la produzione di energia. La localizzazione - che comprende anche zone marittime al largo del porto di Brindisi e Manfredonia, emerge da una delibera di Giunta che - come riporta l'Ansa - è stata illustrata oggi nella commissione consiliare competente e che contiene la Pianificazione dello spazio marittimo dell'area Adriatico e Ionio e Mediterraneo Centrale.

L'individuazione delle tre aree non significa che altre zone siano interdette, perché la competenza in materia resta sempre in capo al governo nazionale che decide le aree dopo una Valutazione d'impatto ambientale. Per quanto riguarda la fascia adriatica, entro le tre miglia nautiche, il Piano pugliese individua l'uso prioritario turistico, paesaggistico e naturalistico. Per l'area a mare distante oltre le 3 miglia e all'interno delle 12 miglia sono state individuate, sulla base di considerazioni di natura paesaggistica, le zone del Gargano e del Salento come aree su cui rafforzare la tutela dal punto di vista paesaggistico per scoraggiare l'insediamento di infrastrutture off shore per la produzione di energia. Al di fuori di tali aree sono state individuate delle fasce a distanza compresa tra le 10 e le 12 miglia alle quali è stato attribuito l'uso generico e che potranno essere destinate a insediamenti off shore per la produzione di energia. "La delibera sullo spazio marittimo - dichiara il presidente della Commissione Bilancio, Fabiano Amati - non decide i luoghi ove è vietato installare gli impianti di eolico offshore, per la ragione molto semplice che non può farlo. E questo è stato detto con chiarezza oggi in Commissione dai dirigenti regionali". Chiede invece "una seria riflessione sul tema" il capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio, Marco Galante: "È necessario accelerare la definizione del PEAR (Piano Energetico Ambientale Regionale) e di tutta la pianificazione strategica in materia di energie rinnovabili per definire la migliore distribuzione di questi impianti e valutarne la sostenibilità ambientale, sociale ed economica - assicura - Non ci si può limitare a dire che la priorità è non installare l’impianto nella propria provincia, mentre le altre possono essere ‘sacrificate’. Una logica che sicuramente non porta ad alcun passo in avanti. Serve un tavolo con il Governo nazionale per arrivare a una corretta pianificazione, in modo da coniugare sviluppo delle rinnovabili e tutela del paesaggio e garantire la coesistenza con altre attività, non inutili pantomime fatte solo per un titolo di giornale". 

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