rotate-mobile
Economia

Intesa Sanpaolo premia le “Imprese Vincenti”: dodici le Pmi del territorio pugliese, eccellenze imprenditoriali e del Made in Italy

Approda oggi a Bari il digital tour del programma promosso dell’istituto di credito per la valorizzazione delle migliori aziende della regione. Il Direttore Regionale, Giuseppe Nargi: “Il nostro Gruppo ha un ruolo di motore per lo sviluppo del Paese”

Sono le "imprese vincenti" del territorio, quelle che - anche se spesso poco note ma fondamentali per la vitalità del sistema produttivo - sono capaci di esprimere esempi di eccellenza imprenditoriale e del made in Italy. Arriva oggi a Bari il digital tour di “Imprese Vincenti 2020”, il programma di Intesa Sanpaolo per la valorizzazione delle piccole e medie imprese italiane. Nonostante l’emergenza Coronavirus, sono molte le imprese che hanno risposto positivamente all’invito di partecipare al programma di valorizzazione di Intesa Sanpaolo e dei partner di progetto Bain&Company, Elite e Gambero Rosso e, da quest’anno, Cerved e Microsoft Italia. Quattromila, per la precisione, quelle che hanno presentato la propria candidatura, 144 quelle selezionate, attive in vari settori produttivi e - novità di quest’anno - anche nel terzo settore, in un confronto tra mondo profit e non profit nella logica di sostenibilità e della piena valorizzazione dell’impatto sul territorio di tutte le tipologie di impresa.

La selezione delle 'Imprese Vincenti'

Le Imprese Vincenti dell’edizione 2020 sono state individuate sulla base dei fattori di successo che le rendono ‘campioni’ del proprio territorio, con particolare attenzione all’impatto sociale ed alla capacità di generare valore in termini di sostenibilità, innovazione, investimenti sul proprio capitale umano, capacità di programmare il passaggio generazionale, internazionalizzazione, legame con il territorio e con le proprie filiere produttive. La selezione non si è limitata quindi a categorie merceologiche predefinite ma si è aperta all’orizzonte più traversale dei distretti industriali tipici del proprio territorio di radicamento. Ne emerge un gruppo di imprese capaci di esprimere ante-covid una crescita media del fatturato del 18%, una crescita dei dipendenti del 20% e un ROE medio del 34%. Sono peraltro imprese che - anche in questa difficile fase – si stanno impegnando per mantenersi sul mercato, per adeguare i propri modelli di business al contesto e per sostenere il proprio business. Del resto, questa seconda edizione del programma punta proprio a dare evidenza anche ai segnali di reazione e di volontà di ripartenza di buona parte del tessuto imprenditoriale italiano.

Le 'Imprese Vincenti' in Puglia

Come per ogni tappa, anche in quella barese del digital tour le 12 “Imprese Vincenti” di Puglia – suddivise per categoria di riferimento – si sono presentate raccontando la propria storia d’impresa e le scelte strategiche che le hanno portate a consolidare il proprio percorso di sviluppo: Andriani, San Marzano, Cerealitalia e Emideaper la categoria Agroalimentare; Deghi, Mare Gioioso, Strumentimusicali.net e Ifac per la categoria Distribuzione e Trasporti; Base, Mv Line, Nurith e Calasso per la categoria Altra Industria e Servizi. Il percorso di Imprese Vincenti 2020 si concluderà a novembre, con un forum finale dedicato alle PMI.

Foto Nargi nuova 2-2-2

"Il rapporto banca-impresa fondamentale per superare la crisi Covid"

Giuseppe Nargi, Direttore Regionale Campania, Basilicata, Calabria e Puglia di Intesa Sanpaolo, sottolinea: «La crisi indotta dal Covid19 ha sottolineato la necessità di una visione più ampia dell’interesse comune e ci ha imposto di ricercare, definire e proporre soluzioni, anche di credito, con una nuova sensibilità solidale e sociale radicata nei legami territoriali e nelle reti sociali ed economiche. Con Imprese Vincenti 2020 il nostro programma di valorizzazione delle PMI rafforza il significato del rapporto banca-impresa, risultato fondamentale per affrontare questa ulteriore crisi. Le aziende trovano nella banca un partner capace di sostenere liquidità ed investimenti ma anche di assisterle nella non facile analisi del contesto e delle opportunità di crescita. In questo quadro – continua Nargi - il nostro Gruppo ha un ruolo di motore per lo sviluppo del Paese e delle imprese, anche facendo leva sulle iniziative del Governo. Nei primi 6 mesi dell’anno abbiamo erogato in Puglia finanziamenti a medio e lungo termine pari a 1,15 miliardi di euro in crescita del 33% rispetto allo stesso periodo
dello scorso anno». 

L'impatto della pandemia sul contesto produttivo pugliese 

Come emerge dall'analisi elaborata dalla Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo, nell’anno in corso si sono manifestati profondi mutamenti generati dalla diffusione della pandemia di Covid-19 che ha modificato in modo drastico le relazioni sociali ed economiche presenti sul territorio. A partire dal mese di marzo oltre all’emergenza sanitaria, si è assistito a una significativa contrazione dei livelli di attività e di domanda conseguenti all’introduzione delle misure di contenimento alla diffusione del virus. Dal punto di vista dell’emergenza sanitaria la Puglia ha registrato un’incidenza dei contagi inferiore alla media nazionale; secondo le evidenze disponibili a metà ottobre presentava complessivamente circa 11.700 persone positive da inizio della pandemia con un’incidenza sulla popolazione pari a 0,29%, inferiore alla media italiana che è pari a 0,70%. Dal punto di vista delle misure e dei provvedimenti governativi che hanno comportato la chiusura di alcune attività produttive, gli impatti sono stati sostanzialmente in linea con la media nazionale; per i comparti dell’industria e dei servizi i provvedimenti hanno interessato il 48% delle unità locali e il 43% degli addetti con impatti per poco più di un terzo del valore aggiunto (35% rispetto al 41% in Italia). Una prima valutazione degli effetti della crisi in corso si può cogliere dall’andamento dei flussi di commercio internazionale nel primo semestre. Per la Puglia, se il primo trimestre si è chiuso con un lieve calo del -2,6%, nel secondo trimestre si è manifestato a pieno l’impatto delle chiusure e delle restrizioni alla circolazione, con un arretramento del -22,3%. Il bilancio semestrale mostra nel complesso un regresso del -12,8%, risultato comunque migliore rispetto all’andamento dell’export italiano, che ha chiuso il primo semestre con una variazione tendenziale negativa del -15%. A sosteneregli scambi con l’estero della regione sono stati i risultati positivi dell’Agro-alimentare (+13,3%), che hanno in parte limitato gli effetti negativi dei cali di Automotive (-11%), Farmaceutica (-18%) e Aerospazio (-17%). Calo minore per la Meccanica (-6%) grazie al legame che la meccatronica regionale sta sviluppando anche nei confronti di altri settori, come il bio-medicale.

La crisi come opportunità 

La crisi in corso, tuttavia, può rivelarsi anche un acceleratore di processi di trasformazione già in corso prima della pandemia e offrire opportunità che, se debitamente colte, possono contribuire al rilancio dell’economia italiana. A cominciare dalla digitalizzazione (basti pensare all'importanza assunta dai servizi digitali in tutti i campi in questo ultimo periodo) che comporterà un rapido cambiamento degli scenari competitivi e richiederà profondi ripensamenti delle modalità di proporsi degli operatori economici. Le ultime evidenze stimano una crescita in Italia della vendita di prodotti online per il 2020 pari al +31%, a dimostrazione di una crescente sensibilità e orientamento verso questi canali anche da parte dei consumatori, alla spinta verso la transizione in chiave green: l’attenzione verso soluzioni sostenibili dal punto di vista ambientale sta diventando un elemento distintivo e sempre più ricercato anche da parte dei consumatori che hanno sviluppato una maggior consapevolezza verso questi aspetti. Il terzo elemento che potrebbe determinare delle opportunità per le imprese è la possibile riorganizzazione delle catene internazionali di fornitura: il lockdown e la pandemia hanno reso instabili e discontinui i processi di fornitura e hanno così messo in discussione catene globali lunghe e sfilacciate, che potrebbero essere ripensate su base continentale o addirittura nazionale. Infine, il quarto trend che si sta manifestando è legato alla maggior attenzione al benessere, alla salute e all’ambiente domestico che dovrà rispondere in molti casi a nuove esigenze che si sono manifestate durante la fase di chiusura, ma che in parte verranno confermate da nuove abitudini e nuovi profili di consumo. In tema di solidità patrimoniale, negli ultimi anni si è assistito a un processo di accrescimento della resilienza del sistema produttivo a condizioni economiche avverse, per effetto di processi di rafforzamento economico-patrimoniale e di selezione operata dal mercato; le imprese pugliesi stanno affrontando la crisi attuale con una struttura finanziaria nel complesso più equilibrata e meno vulnerabili rispetto alla vigilia della doppia recessione del 2008-2013: le statistiche di Banca d’Italia evidenziano una diminuzione del leverage tra 2011 e 2018 per la Puglia da 61,5% a 49,4% e contemporaneamente un miglioramento dell’indice di liquidità su attivo di 5 punti (da 5,8 a 10,8). Il quadro complessivo rimane ancora estremamente incerto e condizionato da una serie di incognite: in questo contesto è imperativo fare sì che gli effetti di questa grande emergenza siano solo temporanei, evitando chiusure di imprese in salute e perdite di occupazione che sarebbero di difficile ricostituzione.


 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Intesa Sanpaolo premia le “Imprese Vincenti”: dodici le Pmi del territorio pugliese, eccellenze imprenditoriali e del Made in Italy

BariToday è in caricamento