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Lavoratori dei servizi museali in stato di agitazione a Bari: "A rischio licenziamento dal 1° aprile"

La mobilitazione indetta dalla Filcams Cigl, a rischio il personale impiegato nei castelli di Bari e Gioia e del parco archeologico Monte Sannace: "La Direzione Regionale Musei della Puglia revoca la proroga della concessione senza preoccuparsi di salvaguardare occupazione"

Mentre con il ritorno in zona gialla musei e siti culturali di Puglia riaprono "con ingresso gratuito", i lavoratori impiegati nei servizi aggiuntivi museali e nella biglietteria del Castello Svevo di Bari, del Parco Archeologico di Monte Sannace (Gioia del Colle) e del Castello di Gioia del Colle (con relativo bar), rischiano il licenziamento.

A denunciare la situazione è la Filcams Cgil di Bari che annuncia di aver proclamato lo stato di agitazione dei lavoratori della impresa Nova Apulia s.c.a.r.l. "per contestare la decisione della Direzione Regionale Musei della Puglia che ha revocato la proroga della concessione della gestione integrata dei servizi museali alla suddetta azienda (a seguito di deliberazione della Corte dei Conti) senza preoccuparsi minimamente di ricercare soluzioni idonee a salvaguardare i livelli occupazionali dei lavoratori impiegati", "nonostante le numerose sollecitazioni e proposte della Filcams Cgil nel corso degli incontri e colloqui avuti nei mesi scorsi con la Dirigenza dell’Ente".

La mobilitazione, che verrà portata avanti con iniziative che saranno organizzate a partire dalla prossima settimana, nasce dalla circostanza per cui - attacca ancora la Filcams nella nota - "la Direzione Musei della Puglia, anziché preoccuparsi di garantire i suddetti livelli occupazionali, ha deciso di riaprire i siti culturali con ingresso gratuito e che a seguito della
suddetta determinazione l’azienda Nova Apulia ha notificato in data 5 marzo i preavvisi di licenziamento ai lavoratori con decorrenza dal 1/4/2021".  

Il segretario della Filcams Cgil di Bari, Antonio Ventrelli, annuncia che le iniziative di protesta "proseguiranno fino a quando la Direzione del suddetto Ente non avrà concordato con il sindacato soluzioni idonee a salvaguardare l’occupazione del suddetto personale".

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