"Blocco dei licenziamenti fino a ottobre", sindacati in piazza a Bari. Bombardieri (Uil): "Evitare rischio bomba sociale, lavoratori vanno tutelati"
In piazza Libertà una delle tre manifestazioni (le altre a Firenze e Torino) organizzate a livello nazionale da Cgil, Cisl e Uil. Tra le richieste quella di prorogare lo stop ai licenziamenti per altri quattro mesi: "Chiediamo al Governo attenzione al lavoro, dignità e rispetto per i lavoratori"
"Ripartiamo, insieme. Con il lavoro, la coesione e la giustizia sociale per l'Italia di domani": questo lo slogan che ha guidato la manifestazione nazionale indetta da Cgil, Cisl e Uil, che ha visto i lavoratori oggi in piazza Libertà a Bari, in contemporanea con Torino e Firenze.
Oltre tremila, secondo i numeri forniti dagli organizzatori, i partecipanti. Sul palco di Bari, a farsi portavoce delle istanze dei tre sindacati, il leader della Uil, Pierpaolo Bombardieri. Al centro delle richieste rivolte al Governo la proroga del blocco dei licenziamenti almeno fino al 31 ottobre, insieme a una riforma degli ammortizzatori sociali e nuove politiche attive del lavoro, maggiore attenzione sul tema della sicurezza.
"Le tre piazze di Bari, Firenze e Torino così partecipate - ha detto Bombardieri, le cui dichiarazioni sono riportate dall'Adn Kronos - chiedono al Governo e alla politica di fare attenzione al lavoro e di fare ripartire il Paese con il lavoro. Di dare dignità e rispetto a quei lavoratori e lavoratrici che hanno sacrificato la vita durante quest'anno di pandemia. Molti lavoratori hanno lavorato quando non c'erano dispositivi di protezione individuale. Per questi lavoratori chiediamo rispetto e il blocco dei licenziamenti fino a fine ottobre". "Noi - ha proseguito Bombardieri - siamo sempre aperti al dialogo. Ci siamo confrontati con il presidente del Consiglio, con i partiti. Abbiamo spiegato che rispetto alle proposte di blocco selettivo dei licenziamenti c'erano delle difficoltà tecniche per identificare le filiere. Bisogna prolungare almeno di 4 mesi ancora il blocco dei licenziamenti". "Ci sono tra i 500 mila e i 2 milioni di lavoratori che hanno avuto la cassa integrazione e che stanno in aziende che hanno sofferte. Noi speriamo in un numero più basso possibile ma dobbiamo tutelare i lavoratori e evitare una bomba sociale dal primo luglio", ha sottolineato ancora il leader della Uil.
Le tre piazze della manifestazione sono state collegate virtualmente attraverso dei maxi schermi: in Piazza Castello a Torino ha parlato il leader Cgil, Maurizio Landini, a Firenze, in Piazza Santa Croce il segretario Cisl, Luigi Sbarra.
Durante la manifestazione a Bari si è voluto ricordare l’operaio agricolo originario del Mali stroncato da un malore dopo una giornata di lavoro sotto il sole cocente nelle campagne del Brindisino. "Nonostante un sabato torrido di fine giugno è stata straordinaria risposta dei lavoratori, delle lavoratrici, dei pensionati di tutte le regioni del Mezzogiorno - commentano i promotori della manifestazione - In piazza anche tantissimi giovani, segno di quanto sia sentita la fase politica e sociale che vive il Paese e le risposte che questi territori e il mondo del lavoro si aspettano dal Governo, così come la fiducia che ripongono nella rappresentanza sindacale e nelle proposte delle nostre organizzazioni. Chi pensa che si riparta licenziando, in una fase che dovrebbe vederci tutti insieme ragionare sul miglior uso delle risorse comunitarie, non vuol bene al Paese. Servono provvedimenti che vadano sulla strada della redistribuzione e della giustizia sociale. Al Governo chiediamo maggior coraggio, a partire dal blocco dei licenziamenti che non può essere selettivo a fronte della crisi che ha colpito tutti i settori. Lo chiedono con forza le migliaia di lavoratori e pensionati scesi in piazza oggi".
(Foto Fb Uiltucs Puglia: la manifestazione a Bari)