"Basta precarietà, il governo riduca le tasse", in piazza Castello la manifestazione dei lavoratori
In tremila al corteo di Cgil, Cisl e Uil organizzato in vista della mobilitazione nazionale del 22 giugno a Roma
Basta con la precarietà del lavoro e gli aumenti delle tasse, subito investimenti e misure per il rilancio dell'economia. In circa tremila - secondo gli organizzatori - hanno sfilato a Bari nel corteo promosso in maniera unitaria da Cgil, Cisl e Uil di Puglia, in contemporanea a Lecce, Brindisi, Trani e Foggia, per chiedere "che il tema del lavoro torni al centro delle scelte politiche ed economiche del Paese, con soluzioni che rilancino l'apparato produttivo, gli investimenti, e che pongano un freno alla drammatica condizione di disoccupazione che vivono milioni di italiani".
Queste rivendicazioni animeranno anche la manifestazione nazionale dei sindacati confederali, in programma il prossimo 22 giugno a Roma. Le richieste che oggi avanzano Cgil, Cisl e Uil Puglia, sono invece rivolte sia al governo nazionale sia a quello regionale. Al primo, i sindacati chiedono, fra l'altro, "l'effettiva salvaguardia degli esodati; la riduzione delle tasse a lavoratori dipendenti, pensionati e imprese; ma anche di dare la possibilità ai Comuni che hanno risorse, di fare investimenti e avviare i cantieri già deliberati, fuori dal patto di stabilità". Tra le altre richieste, "c'é una pubblica amministrazione più efficiente; la riduzione dei costi della politica; un'azione di contrasto alla povertà; la proroga per i contratti precari in scadenza nella pubblica amministrazione e nella scuola; la riforma dell'Imu, esonerando solo i possessori di un'unica abitazione, con un tetto riferito al valore dell'immobile". Alla Regione Puglia, invece, i sindacati chiedono di "accelerare la spesa per gli investimenti, pubblici e privati, riavviando cantieri che offrano occasioni di crescita al settore edile e all'indotto". Inoltre, chiedono "di dare corso al nuovo piano di smaltimento dei rifiuti guardando all'intera filiera e alle occasioni di crescita occupazionale". Ma invitano il governo regionale anche a "strutturare una rete di servizi sanitari e sociali integrati che risponda al bisogno di cura; ad attivare subito risorse per le politiche sociali e quelle del Piano d'azione e coesione; a impegnare le amministrazioni comunali per la definizione di Piani straordinari per l'occupazione; a rilanciare politiche di sostegno al sistema delle imprese che investono in formazione e ricerca". Infine, i sindacati chiedono "di velocizzare l'attuazione del Piano straordinario della Regione a favore dei lavoratori che hanno usufruito degli ammortizzatori sociali in deroga, con l'attivazione delle risorse per il sostegno al reddito".