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Mesto (Ugl): “Regione Puglia ancora contro operatori della sanità privata”

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di BariToday

“La UGL Salute, dopo aver preso visione dell’ennesima deliberazione regionale avente ad oggetto la determinazione delle tariffe del Settore (proposta Cd. CIFRA: SGO/DEL/2022/00089), ha detto basta alla continua discriminazione a danno dei lavoratori, medici e non medici, del Settore Sanità Privata” dichiara in una nota Giuseppe Mesto Segretario Regionale UGL Salute Puglia. “Una deliberazione non adeguata – prosegue - che non tiene nella giusta considerazione l’applicazione di contratti collettivi nazionali importanti e onerosi come quello sottoscritto dai medici e l’ARIS, o come quello del comparto sottoscritto da ARIS e UGL Salute, CISL e UIL il 5 dicembre 2012 ed in fase di rinnovo. Tutto il Settore è costellato da una presenza ingombrante di una miriade di contratti che agevola il dumping contrattuale - continua ancora il sindacalista - ma la cui soluzione radicale è una soltanto: l’applicazione per tutti i lavoratori del comparto del CCNL della sanità Pubblica al fine di evitare trattamenti discriminatori e l’esistenza di operatori di serie A e operatori di serie B. La UGL Salute ha chiesto anche l’intervento dell’unica O.S. firmataria del CCNL dei medici, la CIMOP, mai convocata al tavolo regionale sulla tematica qui esposta, ed essendo essa stessa una O.S. che annovera tra i suoi iscritti anche i medici ha proposto una azione congiunta e solidale a difesa e tutela dei diritti dell’intera categoria medica oltreché di tutti i lavoratori del Comparto. La UGL Salute sull’argomento presenterà una petizione alla Regione e allo stesso tempo ha invitato tutti i consiglieri regionali a portare interrogazioni in materia, a vedere in chiaro quello che sta succedendo nel Settore a danno dei lavoratori. Gli operatori della Sanità Privata sono stanchi, esausti nell’ assistere al perpetrarsi di continue discriminazioni nei loro confronti, nel vedersi passare davanti agli occhi i rinnovi del contratto collettivo dei colleghi del pubblico, con previsioni economiche e avanzamenti di carriera che, sebbene ancora insufficienti, sono decisamente migliori rispetto a quelle dei lavoratori della sanità privata, siano essi medici che professionisti sanitari che altro personale, che invece devono subire insostenibili carchi di lavoro, demansionamenti, ricatti e mortificazioni di ogni genere. La UGL Salute dice basta e comunica il permanere dello stato di agitazione che, se non vedrà la risoluzione della grave e reiterata problematica, sfocerà in azioni ancora più eclatanti che vedranno protagoniste manifestazioni di piazza ed altre forme di protesta collettiva” conclude Mesto.

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