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Economia

Il ministro Clini a Mediterre: "Necessario capire se esiste alternativa al petrolio"

Il ministro dell'Ambiente oggi a Mediterre, la manifestazione dedicata alla green economy in corso alla Fiera del Levante. Al centro dell'intervento di Clini la necessità di abbandonare la strategia di sviluppo basato sull'uso di fonti fossili. Sì del ministro allo sviluppo eolico offshore

Per crescere l'Italia deve abbandonare la strategia di sviluppo fondata sull'uso di fonti fossili e puntare su progetti industriali alternativi. E' questa l'opinione espressa dal ministro dell'Ambiente Corrado Clini intervenuto oggi a Bari organizzato nell'ambito di Mediterre, la manifestazione in corso alla Fiera del Levante fino al 4 febbraio dedicata ai temi della green economy e della sostenibilità energetica.

Il ministro ha partecipato ad un convegno sulle politiche di supporto alla sostenibilità ambientale del territorio, moderato dall' Assessore al Mediterraneo della Regione Puglia, Silvia Godelli, cui hanno partecipato tra gli altri il Presidente della Regione Abruzzo, Giovanni Chiodi, l'Assessore regionale pugliese alla Qualità dell'Ambienté, Lorenzo Nicastro, e Pedro Ballesteros Torres, della Direzione Generale Energia - Commissione Europea. Al centro dell'intervento di Clini la necessità di sostenere scelte d'investimento in tecnologie diverse, cercando di sfruttare a pieno tutte le risorse energetiche diposibili nel nostro paese.

IL PROGETTO POWERED - In questo senso è giunto dal ministro il sostegno alla proposta di sviluppo dell'eolico off shore, attualmente allo studio attraverso il progetto Powered. Questo progetto, finanziato con 4 milioni e 400 mila euro dal Programma transfrontaliero Ipa Adriatico, servirà a valutare se ci siano le possibilità per investire nell'eolico in Adriatico e per determinarlo prevede l'installazione di una rete di anemometri in mare e lungo le coste per monitorare le evoluzioni climatiche e raccogliere dati metereologici. "Capire se si può sviluppare in Adriatico l'eolico in modo compatibile con l'ambiente - ha spiegato il ministro Clini - è il nostro obiettivo e credo che la conclusione del progetto possa rappresentare anche la fase d'inizio d'investimenti industriali importanti in questo settore in Italia, come sta già avvenendo in altri paesi europei".

LE TRIVELLAZIONI PETROLIFERE IN MARE - Nel corso del suo intervento il ministro ha affrontato anche la questione delle trivellazioni petrolifere in mare, alcuni giorni fa al centro di una grande manifestazione di protesta tenutasi a Monopoli. Per il ministro, il nodo delle prospesizioni petrolifere nei mari italiani potrà essere superato soltanto nel momento in cui si dimostri che esistono alternative valide a questo metodo. Finchè quest'alternativa non sarà trovata e dimostrata valida,  le ricerche petrolifere non saranno bloccate: "Va applicata la legge che stabilisce delle regole.- ha detto Clini -  C'é chi ritiene che questa legge sia troppo restrittiva e c'é una discussione in corso ma per il momento la legge è questa e non si tocca".

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