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Venerdì, 29 Marzo 2024
Economia

Crisi Natuzzi, partite le lettere di licenziamento. La Regione: "Inaccettabile"

Muro contro muro tra azienda e sindacati nell'incontro al Ministero dello Sviluppo economico. L'assessore al Lavoro Leo: "Disponibili a discutere, ma solo con la revoca delle procedure". In ballo la sorte di 300 lavoratori

Nessuna intesa in vista, mentre la rottura fra azienda e sindacati si fa sempre più netta. Il tavolo sulla vertenza Natuzzi, convocato d'urgenza oggi al Ministero dello Sviluppo economico, non è servito a risolvere la situazione relativa ai circa 300 lavoratori, dichiarati dal gruppo "esuberi strutturali", per i quali domani scadrà la cassa integrazione.

Dipendenti per i quali l'azienda avrebbe già fatto partire le lettere di licenziamento, come emerso durante l'incontro odierno. 

Dura la risposta dei sindacati. La Feneal Uil Puglia, per bocca del segretario Salvatore Bevilacqua, parla di "bugie" da parte dell'azienda, e annuncia che "da domani saranno messe in atto nuove forme di lotta". "L’unico fatto nuovo – spiega Bevilacqua in una nota, riferendosi all'incontro al Mise – è che abbiamo avuto la ‘sorpresa’ delle lettere di licenziamento già partite, a dimostrazione che non c’era alcuna voglia di trovare una benché minima soluzione. Del resto a nulla è servita la disponibilità mostrata dalle Istituzioni: la Regione Puglia e la Regione Basilicata hanno ribadito la volontà di proporre un prolungamento al 31 dicembre degli ammortizzatori sociali, con la cassa integrazione in deroga; il sottosegretario Bellanova ha spiegato che il Governo è disponibile a concedere ulteriori possibilità in tema di ammortizzatori sociali con ampia autonomia da parte delle Regioni interessate e per aziende che vivono questo tipo di situazioni. Ma non c’è stato nulla da fare".

Natuzzi, dal canto suo, in un comunicato, ribadisce di aver sempre "tenuto fede agli impegni assunti in fase di accordo", aggiungendo che "in nessuno degli Accordi siglati da tutte le parti al Mise, l’azienda si è mai impegnata a riassorbire nell’attuale organico del polo Italia i collaboratori in esubero. Gli Accordi sottoscritti, infatti, fissano l’organico del Gruppo agli attuali 1.918 collaboratori, in regime di solidarietà, e prevedono la ricollocazione esterna al polo Italia di 370 unità – oggi scese a 300". "Il Gruppo - è detto ancora nella nota - si è impegnato formalmente a costituire una New.co, destinata alla lavorazione del taglio del poliuretano per le imbottiture, da svolgersi nello stabilimento di Ginosa, che in base al piano industriale presentato potrà riassorbire circa 104 collaboratori. Con questa misura, gli esuberi strutturali scenderebbero a 196". 

Ma anche la Regione Puglia condanna l'avvio delle procedure di licenziamento da parte di Natuzzi. "E’ inaccettabile che l’Azienda si presenti ad un tavolo ministeriale teso a scongiurare gli esuberi con le lettere di licenziamento inviate ‘nottetempo’ ai lavoratori - afferma in una nota l’assessore regionale al Lavoro, Sebastiano Leo - Non solo si tratta di una chiara mancanza di rispetto nei confronti del Governo, ma l’Azienda è anche rimasta insensibile rispetto alla formidabile opportunità offertale dalla Regione Puglia che prevedeva, alla sospensione delle procedure di licenziamento, la fruizione di tre mesi di cassa in deroga (a carico della Regione), riscrivendo nel frattempo un piano industriale ‘ad esuberi zero’. In più, condizione eccezionale, il Governo ha non solo fatto propria la proposta regionale, ma ha anche ‘esteso’ la durata a 12 mesi". 

"Dopo 3 anni di lavoro sul piano industriale di rientro delle attività produttive esternalizzate dalla Natuzzi in Romania - aggiunge l’assessore allo Sviluppo Economico, Loredana Capone - non comprendiamo come si possano giustificare i 300 licenziamenti. Natuzzi non può accedere ad ulteriori finanziamenti pubblici con un progetto industriale basato sui licenziamenti. Sono certa perciò che dovrà riconsiderare questa posizione quando saremo davanti al Mise, con l’Azienda e le parti sociali, per valutare il contratto di sviluppo richiesto dall’Azienda stessa".

"Non ci rassegniamo a questo esito negativo - aggiunge ancora Leo - e per queste ragioni già lunedì 17 ottobre, la Task Force presieduta da Leo Caroli, che ha seguito con grande attenzione anche questa vicenda, convocherà a Bari Azienda e Sindacati. Sia chiaro però che si potrà accedere alla Cassa in deroga solo ed esclusivamente alle condizioni che vogliamo ribadire perché siano molto chiare. Ritiro dei licenziamenti; rilancio della produzione; crescita della produttività; rientro dell’attività de localizzata dall’estero e consolidamento dell’occupazione". 

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