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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia

"Stanchi dei teatrini istituzionali", i lavoratori Om scendono in piazza

Gli ex dipendenti dello stabilimento di Modugno, in cassa integrazione da due anni, annunciano una manifestazione per il prossimo 31 ottobre: "Stanchi di trattative e incontri inutili"

"Stanchi dei teatrini istituzionali", i 223 dipendenti della Om carrelli di Modugno, chiusa da circa due anni, hanno deciso "di scendere in piazza per una grande manifestazione", giovedì 31 ottobre nel capoluogo pugliese, alla quale invitano "studenti, precari e tutti i lavoratori che vorranno manifestare la loro solidarietà per una condizione che oggi ci accomuna".

I dipendenti Om, al momento in cassa integrazione che scadrà alla fine di giugno, sono da mesi in presidio davanti ai cancelli dell'azienda di proprietà della tedesca Kion, "per impedire che siano portati via i 250 carrelli elevatori già pronti, del valore di 13 milioni di euro, e che rappresentano l'unico legame che tiene ancora l'azienda a Bari".

Qualche giorno fa la Kion aveva fatto sapere che, se i lavoratori avessero abbandonato il presidio, si sarebbe resa disponibile a individuare investitori interessati. Ma i lavoratori non hanno accettato il compromesso spiegando che "si trattasse di una presa in giro".

"Dopo mesi di trattative fumose e di 'tavoli concertativi' inutili - spiegano gli operai - adesso abbiamo ancor più la consapevolezza che le istituzioni, sia locali sia nazionali, non fanno gli interessi dei lavoratori: abbiamo chiesto alla Regione Puglia sia di avviare l'iter di esproprio senza indennizzo, sia di farsi cedere la proprietà dello stabilimento e dei macchinari-impianti, perchè siamo anche disposti a riavviare l'attività aziendale senza padroni. Ci hanno risposto di no".

''Adesso - aggiungono - non siamo più disposti ad ascoltare e seguire i 'teatrini istituzionali che portano solo ad accordi che favoriscono unicamente le multinazionali che intascano decine di milioni di euro di finanziamenti pubblici e poi delocalizzano. E' il caso della Natuzzi, della Bridgestone, dell'Ilva e di tante altre grandi imprese vili e arroganti, pronte a tutto pur di arricchirsi sulle pelle dei lavoratori, sulle spalle dei territori martoriati da disoccupazione, precarietà e devastazione ambientale".

"La vicenda delle ingiustizie subite dai lavoratori dell'Om Carrelli - sottolineano - è ben nota. Abbiamo creato anche una Cassa di mutuo soccorso e resistenza per l'autofinanziamento, trascorso tutta l'estate con le famiglie davanti ai cancelli: non aver ceduto ai vari ricatti - concludono - ci è costato una denuncia da parte di Kion, di cui domani mattina si occuperà ancora il tribunale di Bari''.

(Ansa)

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