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Economia Modugno

OM Carrelli, i dipendenti in corteo "Salvate i nostri posti di lavoro"

A Modugno la manifestazione degli operai per "tenere alta l'attenzione" di cittadini e istituzioni sulla vertenza che vede 300 posti di lavoro a rischio. Martedì prossimo l'incontro sul piano di riconversione al Ministero dello Sviluppo Economico

Ore 17. In strada, davanti alle Piscine comunali di Modugno, non ci sono soltanto i lavoratori dell'OM. Ci sono anche le loro mogli, i loro bambini, i loro familiari, associazioni e semplici cittadini venuti a portare la loro solidarietà. Tutti insieme, per fare una manifestazione che serva a richiamare e a tenere alta l'attenzione su ciò che sta avvenendo nello stabilimento gestito dalla Kion, la multinazionale tedesca che a luglio scorso ha annunciato di voler chiudere i battenti per trasferire la produzione ad Amburgo. E' trascorso quasi un anno, e da allora i 282 lavoratori dell'OM vivono con l'incubo del licenziamento, senza ancora essere riusciti ad avere risposte certe sul loro futuro.

"300 posti di lavoro prima salvati, poi condannati", si legge su uno degli striscioni. Ed è così che si sentono gli operai dell'OM: illusi, beffati, arrabbiati. Perché a dicembre la loro vicenda sembrava essere arrivata ad una svolta. Un imprenditore, Marco Saltalamacchia, ex ad di Bmw Italia, aveva presentato al Ministero dello Sviluppo Economico un piano per la riconversione dello stabilimento basato sulla produzione di auto ibride. Era sembrata la soluzione ottimale, appoggiata dalle istituzioni e dai sindacati. Poi, all'inizio di marzo, la doccia fredda: uno degli imprenditori della cordata si ritira, il piano di riconversione si blocca, i posti di lavoro sono di nuovo a rischio. "Noi - dicono i lavoratori – ancora non sappiamo con precisione quello è avvenuto, non sappiamo i motivi precisi per cui la cordata è venuta meno. Però a dicembre Vendola ha annunciato a tutti che i 300 posti di lavoro dell'OM erano stati salvati, ed è a lui che noi oggi chiediamo di mantenere quella promessa".

OM, la manifestazione dei lavoratori a Modugno

Nel concreto, il progetto "Hybrid" per la riconversione dello stabilimento non è ancora completamente sfumato. Tutto, in realtà, è legato alla ricerca, da parte di Saltamacchia, di un nuovo partner che entri a far parte della cordata. E la risposta definitiva in questo senso arriverà tra pochi giorni, il 3 aprile, quando istituzioni locali, sindacati, vertici della Kion e lo stesso Saltamacchia si incontreranno nuovamente al Ministero dello Sviluppo Economico a Roma. A spiegare aspettative e prospettive dell'incontro è il sindaco di Modugno, Domenico Gatti, presente alla manifestazione. "La prossima settimana sapremo da Saltalamacchia se c'è un nuovo imprenditore disposto a fare parte della cordata. In quel caso, il progetto potrà ripartire, e in questo senso speriamo in una certa flessibilità da parte della Kion. I lavoratori saranno in cassa integrazione ordinaria fino a fine maggio. Forse per l'avvio del progetto di re-industrializzazione sarà necessario qualche mese in più, ma l'importante è che comunque si sappia che c'è una soluzione". E se invece la proposta di Saltalamacchia non dovesse andare in porto? "In quel caso si dovrà ripartire da zero, impegnandosi nella ricerca di qualcun altro disposto ad investire, ma certo le cose diventerebbero più difficili". Il sindaco, tuttavia, si dice fiducioso: "Il progetto di Saltalamacchia è un progetto valido, lui è un imprenditore serio, che sta lavorando con molto impegno in questi giorni, e credo che le cose possano andar bene".

Presente alla manifestazione anche il vice sindaco di Bari Alfonso Pisicchio: "Oggi pomeriggio siamo qui per dare la nostra adesione e mantenere alta l'attenzione su questa vicenda. Intanto aspettiamo il prossimo incontro a Roma, procediamo a piccoli passi, sperando che vengano fuori prospettive vere, concrete per i lavoratori".

 

 

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