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Sabato, 20 Aprile 2024
Economia

OM, salta il progetto di riconversione: Frazer Nash si ritira dalla trattativa

Ieri l'incontro al Ministero dello Sviluppo economico. Assenti i vertici Kion e l'amministratore delegato della società inglese. L'assessore Caroli: "Un tradimento, Regione pronta a chiedere risarcimento"

La trattativa aveva segnato un primo stop a fine aprile, quando Frazer Nash, l'azienda inglese interessata a rilevare lo stabilimento Om di Modugno, aveva chiesto un rinvio dell'incontro programmato al Ministero dello Sviluppo economico. Ma la vera e propria doccia fredda per i lavoratori è arrivata ieri pomeriggio, quando al tavolo del Mise la Frazer Nash ha ufficializzato la volontà di interrompere le trattative con Kion. Nessun progetto di riconversione, dunque, e un futuro che torna ad essere più incerto e cupo che mai per gli operai, che in questi giorni avevano chiesto con forza che sulla trattativa venisse fatta chiarezza, manifestando sia davanti alla fabbrica che davanti alla sede della Regione Puglia.

Oltre ai rappresentanti sindacali, ieri al tavolo del Ministero dello Sviluppo economico c'erano, in rappresentanza delle istituzioni locali, l'assessore regionale al Lavoro Leo Caroli e il sindaco di Bari Michele Emiliano. Assenti, invece, sia i vertici Kion che l'amministratore delegato di Frazer Nash. Un comportamento che è stato stigmatizzato da Caroli: "Entrambi gli atteggiamenti denotano una mancanza di rispetto nei confronti del Governo e delle istituzioni italiane, assolutamente inaccettabile. Il fatto che si tratti in entrambi i casi di aziende che fanno parte di multinazionali non italiane - ha proseguito Caroli - conferma tristemente il sospetto che, non supportate da qualunque senso della responsabilità sociale di impresa, le stesse si muovano in una pura e crudele logica della massimizzazione dei rispettivi profitti".

Inoltre la Regione si è detta pronta a valutare un'eventuale richiesta di risarcimento nei confronti delle due società per il mancato rispetto degli accordi presi. La riunione si è conclusa con la convocazione di un nuovo incontro - da fissare nei prossimi giorni - e con l'impegno da parte di Kion a cercare un nuovo progetto di reindustrializzazione per lo stabilimento. Ma resta, al di là degli impegni e delle trattative istituzionali, la rabbia e la delusione dei lavoratori, che già nei giorni scorsi si sono opposti con forza ai tentativi di Kion di far uscire dallo stabilimento gli ultimi carrelli e i macchinari rimasti. Ora Kion potrebbe cercare nuovamente di farlo. Ma gli operai non sembrano disposti a cedere se prima non avranno risposte certe sul loro futuro.

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