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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia Modugno

OM, camion in fabbrica per portare via i carrelli. Protesta dei lavoratori davanti i cancelli

I tir sono entrati da un ingresso secondario per caricare le merci rimanenti in magazzino, ma la protesta degli operai, in presidio permanente davanti allo stabilimento, ha impedito l'uscita dei mezzi

Dopo il tentativo fallito a maggio scorso, la Kion prova nuovamente a portare via le ultime merci dallo stabilimento OM della zona industriale. Questa mattina i camion sono ricomparsi all'interno della fabbrica per caricare gli ultimi carrelli presenti in magazzino. Immediata la reazione di protesta degli operai, che da  mesi sono in presidio permanente davanti allo stabilimento e che, come già avvenuto due mesi fa, sono intervenuti per impedire l'uscita dei mezzi.

TENSIONE AI CANCELLI - "Hanno fatto entrare i due camion di nascosto - racconta Francesco Carbonara, sindacalista Cgil - utilizzando un ingresso secondario, sul retro dello stabilimento. All'improvviso - continua -  ci siamo accorti della presenza dei tir che si dirigevano verso il magazzino per caricare la merce". La reazione dei lavoratori ha provocato anche l'intervento della polizia, che si trovava già sul posto con tre camionette. I poliziotti hanno cercato di riportare la calma davanti ai cancelli, ma alla fine gli operai hanno avuto la meglio. "I camion sono stati fatti tornare indietro - spiega Carbonara - hanno nuovamente lasciato la merce in magazzino e sono andati via senza carico. Per questa volta abbiamo vinto, ma l'attenzione da parte nostra resta alta". Sul posto è arrivato anche il sindaco di Modugno, Nicola Magrone.

LA VERTENZA - I 224 dipendenti della Om Carrelli sono in cassa integrazione da due anni. Da quando, cioè, la società tedesca Kion ha annunciato di voler chiudere lo stabilimento modugnese per trasferire la produzione ad Amburgo. Da allora la vertenza Om ha visto un susseguirsi di trattative fallite per la cessione dello stabilimento. L'ultima in ordine di tempo quella con l'inglese Frazer Nash, che avrebbe dovuto rilevare la fabbrica per produrre taxi ibridi. Ma all'inizio di giugno anche Frazer Nash ha annunciato ufficialmente il ritiro dalla trattativa, facendo ripiombare i lavoratori, ormai al secondo anno di cassa integrazione straordinaria, nell'incertezza per il futuro. Nel corso dell'ultimo incontro al MInistero dello Sviluppo economico si era parlato di una nuova azienda, questa volta di Perugia, interessata allo stabilimento. "Ma finora - sottolinea Carbonara - non abbiamo ricevuto alcuna comunicazione ufficiale, né alcuna nuova convocazione al Mise".
 

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