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Tornano i pagamenti con voucher, gli agricoltori pugliesi protestano: "Cancellati diritti e tutele dei lavoratori"

Nella nuova manovra finanziaria del Governo Meloni è prevista la reintroduzione della retribuzione, per prestazioni occasionali, tramite i 'buoni lavoro'. La norma, secondo la Uila Puglia, rischia di avere pesanti ricadute sui 170mila operai agricoli della regione

"Una destrutturazione completa del mercato del lavoro agricolo che non fa il paio con lavoro regolare e trasparente". È questo il giudizio del Consiglio regionale della Uila Puglia, riunitosi questa mattina, in merito alla possibile reintroduzione dei voucher da parte del Governo Meloni. Il Disegno di Legge di Bilancio 2023, approvato dal Consiglio dei Ministri prevede modifiche alla disciplina delle prestazioni occasionali che riguardano anche il lavoro agricolo. Secondo le prime interpretazioni del modificato quadro legislativo, si consentirebbe di utilizzare tale prestazione non solo per alcune tipologie di soggetti ben definiti, come previsto dall'attuale norma, ma indiscriminatamente per tutti i lavoratori, anche per i braccianti agricoli iscritti negli elenchi anagrafici pubblicati annualmente dall’Inps.

La decisione dell’Esecutivo di eliminare ogni limite alla tipologia di lavoratori da assumere in agricoltura con i voucher, di innalzare i compensi complessivi pagabili dalle imprese per prestazioni occasionali e di aumentare la platea delle aziende che potranno usufruirne, secondo l'Unione Italiana dei Lavoratori Agroalimentari, rischia di avere ricadute devastanti per i 170mila operai agricoli pugliesi. 

“Non è abbassando i diritti e le tutele dei lavoratori che si risolvono i problemi del settore - dichiara il segretario generale Uila Puglia, Pietro Buongiorno - soprattutto in agricoltura, ove è ancora significativa la presenza del lavoro irregolare e dello sfruttamento. Perciò non possiamo permetterci di contrapporre presunte semplificazioni alla legalità. Siamo molto preoccupati, che il Governo, senza alcun preventivo confronto con il Sindacato, cancelli con un colpo di spugna diritti e tutele dei lavoratori del settore: di fatto non avranno le tutele normative e retributive previste dal Contratto Collettivo Nazionale e dai Contratti Provinciali di Lavoro, non potranno accedere al welfare garantito oggi dagli Enti Bilaterali Agricoli, così come non potranno accedere all’indennità di malattia e maternità. Si aggiunge l’aggravante che sulle giornate indennizzate mediante la prestazione occasionale (anziché con un regolare contratto di lavoro subordinato) i lavoratori non maturino contributi previdenziali, quindi tali giornate non sono utili per l’accesso alle prestazioni a sostegno del reddito. L’auspicio è che il Governo ci convochi al più presto per correggere questa stortura normativa che destruttura il mercato del lavoro agricolo ed ha un impatto devastante sulla vita lavorativa di un milione di operai agricoli nel nostro paese". 

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