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Venerdì, 29 Marzo 2024
Economia

Post Covid: i baresi tra protezione del risparmio e ricerca di rendimento

Corrado Liguori (Banca Generali Private): “Il Covid ha portato forti timori non solo per la salute ma anche per il risparmio. Oggi i risparmiatori baresi devono guardare alle nuove opportunità per liberarsi dall’eccesso di liquidità puntando su decorrelazione e diversificazione”

Bari e la Puglia provano a tornare alla normalità in una fase post Covid che ora deve necessariamente fare i conti anche con le conseguenze sul fronte del risparmio. Il crollo dei mercati dello scorso marzo seguito alla diffusione della pandemia aveva infatti indotto i risparmiatori baresi ad accumulare risparmi sui conti correnti, nel timore che questi possano servire qualora la situazione torni ad aggravarsi.  

Gli esperti, però, vedono interessanti opportunità all’orizzonte anche per chi, come i baresi, ha un profilo di rischio tradizionalmente orientato alla prudenza.

Bari: salgono i depositi

Le ultime rilevazioni pubblicate da Bankitalia evidenziano come, nel solo mese di marzo 2020 – ovvero nel momento clou della pandemia – gli italiani abbiano versato sui conti correnti la bellezza di 16,8 miliardi di euro: un dato impressionante che fa segnare un incremento del 254% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. E tra i risparmiatori più prudenti ci sono stati proprio i baresi, già tradizionalmente molto oculati nella gestione dei propri soldi.  

I timori dal fronte sanitario e socio-economico hanno portato i risparmiatori baresi a ricercare protezione spostando sui conti correnti i propri investimenti” – commenta Corrado Liguori, Area Manager di Banca Generali Private in Puglia, che aggiunge – “oggi, però, i mercati finanziari stanno mostrando segnali di ripresa sia in Europa che negli Stati Uniti. È opportuno muoversi adesso per cogliere le opportunità di rendimento che si intravedono all’orizzonte, intercettando nuove tipologie di rendimento con strategie attente e diversificate”.

Investire a lungo termine

Ma quali sono gli strumenti giusti per investire in questo momento? Gli esperti sembrano avere le idee chiare: serve puntare su decorrelazione e diversificazione così da mantenere un approccio protettivo che consenta comunque di raggiungere rendimenti nel lungo periodo. Nonostante la fase acuta dell’emergenza sanitaria sembri finalmente alle spalle, infatti, il contesto generale rimane ancora ricco d'incognite. Le analisi di Confindustria stimano un contraccolpo per il Pil italiano tra l’8 e il 12% nel 2020. Una scenario fortemente negativo che sembra interessare anche il resto d’Europa e gli Stati Uniti, come evidenziano le previsioni a livello internazionale.

Se guardiamo nel dettaglio agli strumenti, possiamo vedere interessanti opportunità dal mondo delle gestioni tradizionali e da tutti quegli strumenti orientati al sostegno dell’economia reale. Si tratta di soluzioni che hanno il vantaggio di rimanere maggiormente decorrelate dall’andamento dei mercati finanziario che sono in grado di garantire rendimenti alternativi e allettanti per i profili di rischio più prudenti, anche in una logica di lungo periodo” conferma Liguori.

Gli strumenti su cui puntare

Le opportunità, quindi, sembrano non mancare ma è bene scegliere con attenzione gli strumenti su cui puntare. Nelle ultime settimane, i più attenti operatori finanziari stanno rimodulando la propria proposta per venire incontro al nuovo contesto con soluzioni ad hoc per i risparmiatori. In questo senso, si registra un forte aumento di proposte di contenitori gestiti, assicurativi e finanziari, con portafogli modello che prospettano rendimenti a 3 e 5 anni, ovvero in un arco di tempo in cui ragionevolmente i risparmi possono essere tenuti al sicuro senza che le famiglie entrino in crisi di liquidità. Un altro strumento adatto al rinnovato contesto è rappresentato dagli investimenti progressivi (piani di accumulo) che consentono di entrare sui mercati gradualmente nel tempo, mitigando così sia il livello di rischio che quello dei prezzi. Un’altra opportunità di diversificazione, storicamente molto amata dai baresi, è rappresentata poi dalla classica gestione separata e dagli investimenti assicurativi tradizionali di ramo primo. Infine, un ulteriore passo avanti nelle proposte di rendimenti interessanti a medio periodo è offerto da quelle a supporto delle imprese e del sistema: un tema che sta molto a cuore ai baresi e la cui richiesta è fortemente aumentata durante i mesi di pandemia.

La crisi ha avvicinato i risparmiatori baresi all’importanza del contributo che possono portare nel sostegno all’economia del proprio territorio. Questo si sta tramutando in una crescente domanda di strumenti che investano in maniera diretta nelle pmi locali. Per questo motivo credo che strumenti come le cartolarizzazioni o i prodotti illiquidi, se declinati con le giuste coperture, possono rappresentare una scelta vincente per coniugare benefici all’investitore e a quelli per l’economia” conclude Liguori.

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