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Enaip, la replica dell'ente: "La Regione ci deve due milioni e mezzo di euro"

"Per l'attività di formazione in favore della Regione Puglia, l'Enaip avanza 2,5 milioni di euro. Questi crediti sono certi ed esigibili e per questo li abbiamo ceduti ai nostri dipendenti, per tutelare i loro stipendi", il commissario dell'Enaip replica alla Regione

Per l'attività di formazione in favore della Regione Puglia, l'Enaip avanza 2,5 milioni di euro. Questi crediti sono certi ed esigibili e per questo li abbiamo ceduti ai nostri dipendenti, per tutelare i loro stipendi, facendo riferimento a una legge regionale (la 14/2011, art.22) promossa e sostenuta dalla stessa Giunta che oggi non vuole riconoscerla". Lo sottolinea il commissario dell'Enaip Puglia, Maurizio Drezzadore, in relazione alle prese di posizione della Regione per la protesta di un lavoratore dell'ente. "Negli ultimi 7 anni, a parità di lavoratori in servizio - spiega Drezzadore - la Regione Puglia ha ridotto i pagamenti per una cifra pari a 15 milioni di euro ogni anno. Per far fronte a questa situazione, salvaguardando i posti di lavoro, abbiamo messo in campo risorse proprie del sistema nazionale e regionale Enaip per 4,5 milioni di euro solo negli ultimi 4 anni". "Le dichiarazioni del presidente Vendola e dell'assessore Sasso - rileva il commissario Enaip - stupiscono nei toni oltre che nei contenuti: in questi anni proprio l'Enaip, per garantire la tenuta occupazionale, è intervenuto facendosi carico del personale di altri enti di formazione che sono andati chiudendo. E anche oggi, la prima e più grande preoccupazione che abbiamo espresso alla Regione nell'annunciare la messa in liquidazione, é la necessità che si chiuda in tempi rapidissimi e certi l'accordo per la ricollocazione di tutto il personale".

Drezzadore spiega inoltre che è "di 20 milioni di euro il valore del contenzioso aperto con la Regione che, il 23 marzo scorso, ha firmato un accordo scritto con gli enti di formazione per avviare una procedura transattiva, prova evidente che questi crediti ci sono contrariamente a quanto dichiarato dall'assessore Sasso. Gli ultimi soldi ricevuti dalla Regione, solo una minima parte di quanto dovuto, sono andati interamente ai lavoratori e agli enti previdenziali e assistenziali per gli adempimenti obbligatori previsti dalla legge". "Abbiamo infine da tempo avviato - aggiunge - la procedura propedeutica alla liquidazione volontaria, come già comunicato verbalmente al presidente Vendola lunedì scorso, e per iscritto all'Ente Regione la settimana passata. Proprio in quella occasione, la Regione si era assunta l'impegno - ricorda il commissario - di convocare i sindacati e gli enti di formazione entro la data odierna al fine di poter dare ai lavoratori le garanzie per la propria ricollocazione: nulla di tutto questo è avvenuto". "Ben venga a questo punto il controllo di legalità in sede giudiziaria - prosegue Drezzadore - ma anche il controllo democratico in sede politica, per verificare e rendere conto pubblicamente dei comportamenti della Regione nei confronti degli enti di formazione e dei loro dipendenti". "La vicenda drammatica del lavoratore che ha minacciato questa mattina di lanciarsi dalla sede dell'Ente - conclude - non può che vederci solidali con la sua condizione e quella delle decine di nostri lavoratori che, come lui, non percepiscono lo stipendio da oltre 15 mesi. Sono i loro diritti che vanno salvaguardati e per questo ci siamo sempre impegnati e ci stiamo impegnando come Ente formatore che da 40 anni, per legge, ha e può avere un unico committente: la Regione Puglia".

(Ansa)

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