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Ludoteche e nidi privati colpiti dalla crisi, il grido d'allarme dei gestori: "In Puglia più di mille strutture, ma siamo invisibili"

Il comitato 'EduChiAmo' annuncia per domani una manifestazione davanti alla sede della Regione: "In Puglia 40mila bambini frequentano i Servizi Educativi Privati, ma sono ignorati nei pensieri e nelle azioni dei governanti dall’inizio del lockdown"

"La Regione Puglia ha dimenticato che esistono 40.000 bambini che frequentano i Servizi Educativi Privati, le cui strutture coprono il 60% del territorio regionale, offrendo un servizio privato educativo e sociale di valenza pubblica. Questi bambini sono ignorati nei pensieri e nelle azioni dei governanti dall’inizio del lockdown". I gestori di nidi, scuole dell'infanzia private, centri ludici e ludoteche sono pronti a scendere in piazza per chiedere sostegno e ascolto. Per la giornata di domani, 12 giugno, il comitato 'EduChiAmo' ha annunciato una manifestazione presso la presidenza della Regione Puglia, sul lungomare.

Ancora una volta, le strutture educative private lanciano un grido d'allarme sul loro futuro: messe a dura prova dalla crisi, 'dimenticate' dai provvedimenti del governo nella crisi legata all'emergenza Coronavirus, molte di loro rischiano la chiusura, avvertono.

"Il silenzio sui servizi educativi 0-6 è tombale e l'odore della cenere insopportabile per i gestori dei servizi privati ed i loro lavoratori - si legge nella nota che annuncia la manifestazioene di domani - Parliamo più di 1000 strutture private autorizzate e regolamentate dal regolamento n. 4 del 2007 dalla Regione Puglia". "Il Decreto Rilancio - sottolinenano - ha previsto l’utilizzo di 13 settimane di cassa fino al 31 agosto, ciò significa che per le strutture chiuse dai primi di marzo avranno la copertura fino alla prima settimana di giugno. I mesi successivi saranno a carico delle imprese, già martoriate da mesi di inattività che senza alcun sostegno hanno accumulato già troppi debiti. La situazione è kafkiana al punto che sembra impossibile sia vera, eppure lo è. Siamo profondamente angosciati, viviamo un incubo da 3 mesi, ogni giorno affondiamo nelle sabbie mobili create da chi dovrebbe tutelare le piccole imprese dell'educazione, educatrici, insegnanti, cuoche, ausiliare che non hanno prospettive; mesi di battaglie per arrivare allo stesso risultato: siamo invisibili, non abbiamo ricevuto alcun contributo per la sopravvivenza. Qualora venisse a mancare il sostegno richiesto molte delle nostre imprese saranno destinate a chiudere, causando disagi sociali da non sottovalutare. La Puglia deve poter garantire alle madri ed ai padri lavoratori di ritrovare i propri servizi educativi". "Decine di migliaia di lavoratori delle strutture educative sono destinati ad entrare nel lungo elenco dei disoccupati che questa crisi sta producendo, insieme agli imprenditori che li seguiranno a ruota dopo aver portato i libri in tribunale". Per questa ragione, il Comitato EduChiAmo "ha chiesto un’interpellanza per portare i punti  fondamentali all'attenzione di tutta la Regione per un sostegno concreto atto a sostenere i Servizi Educativi Privati", organizzando la manifestazione annunciata per domani.

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