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Rilancio mobile imbottito, CGIL CISL UIL: "Il sì unanime all'Accordo è il primo passo avanti"

I tre sindacati unitamente alle categorie di FENEAL FILCA FILLEA ai vari livelli provinciali regionali e nazionali spiegano l'impegno a cui sono chiamate le diverse parti sottoscriventi

“La sottoscrizione dell’accordo di programma dell’area murgiana rappresenta un primo significativo passo in avanti  verso la reindustrializzazione di un area che in questi anni ha conosciuto una profonda crisi sia in termini produttivi che in termini di riduzione dell’occupazione e di reddito per tante famiglie”. E’ quanto riportato nell’esordio di una nota diffusa e scritta congiuntamente dalle organizzazioni sindacali  CGIL CISL UIL unitamente alle categorie di FENEAL FILCA FILLEA  ai vari livelli provinciali regionali e nazionali.

L’Accordo che sarà sottoscritto in sede ministeriale domani 8 febbraio pur considerato dalle organizzazioni sindacali complessivamente positivo, ha bisogno, di correzioni già condivise in sede di assessorato regionale pugliese che consentano ai lavoratori dell’area già collocati in CIG o in mobilità di poter usufruire di ammortizzatori sociali già previsti dall’art.27 del Decreto Sviluppo 2012 ma non ancora dotati dal Governo della necessaria copertura finanziaria. “Allo stesso modo- scrivono- è necessario garantire da parte di Governo e Regione, anche attraverso la nuova programmazione dei Fondi Europei 2014-2020, il finanziamento (non previsto dalla bozza di accordo) di opere infrastrutturali materiali e immateriali indispensabili a qualsiasi area distrettuale come la dotazione di reti e di aree logistiche, utili a non appesantire, i costi di sistema delle imprese allocate in quell’area”.

La presenza di una dotazione finanziaria certa garantita dal Governo e dalle regioni di Puglia e Basilicata, per un valore complessivo di 101 milioni di euro deve consentire, una  rapida  verifica delle manifestazioni di interesse già presentate indispensabili a salvaguardare e consolidare le imprese operanti nel settore del mobile imbottito, ad attrarre nuove iniziative imprenditoriali e al reimpiego dei  lavoratori espulsi dal ciclo produttivo.

IL RUOLO DI LEADER DI NATUZZI I sindacati sottolineano un’altra volta l’impegno e il ruolo che ha il gruppo Natuzzi, la più grande impresa del settore del mobile,  per la reindustrializzazione dell’area.  “Lo deve fare per il ruolo sociale che ha, per la gran quantità di esuberi che ha determinato nell’intera area sia in  modo diretto  che, attraverso il suo indotto. Allo stesso modo, ha il dovere di razionalizzare l’ intera filiera del mobile arredo unitamente, alla  necessità di dotarsi di un piano industriale idoneo al   reimpiego o alla  ricollocazione degli oltre 1800 esuberi dichiarati. E’ del tutto evidente che, la saturazione e la conseguente crescita della produttività degli impianti Natuzzi, passa attraverso lo spostamento in Puglia, di quote di produzione oggi allocate all’estero”. Una necessità marcata dai sindacati è anche la dura ed  efficace lotta al lavoro nero che nell’area Murgiana è divenuta particolarmente grave,  oltre che dannosa, per la legalità e la stessa economia del territorio.

“Su tutto ciò – concludono- le organizzazioni sindacali sono impegnati per salvaguardare gli obiettivi posti alla base dell’accordo di programma che per anni abbiamo inseguito a  salvaguardia e a garanzia dei lavoratori e del territorio”.


 

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