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Economia

Ikea, i dipendenti tornano a scioperare contro il taglio degli stipendi

Nuova mobilitazione per dire no alla revisione del contratto integrativo aziendale imposta dall'azienda: anche i dipendenti baresi hanno aderito allo sciopero indetto a livello nazionale

Sono tornati a manifestare, con le loro magliette gialle e gli slogan indirizzati all'azienda: "No lavoratori low cost", "I diritti non si smontano". Questa mattina, a Bari come ne altre città italiane, i lavoratori dell'Ikea hanno dato vita ad un nuovo sit-in per protestare contro la revisione del contratto integrativo aziendale, voluta dall'azienda, che di fatto comportebbe una riduzione degli stipendi.

Secondo quanto emerso dall'ultimo tavolo di confronto tra azienda e sindacati, il gruppo svedese vorrebbe, tra le altre cose, trasformare il premio aziendale da fisso in variabile e operare una riduzione delle maggiorazioni domenicali e festive in una percentuale dal 30 al 70%. Proposte nettamente respinte dai sindacati, che hanno convocato in risposta una serie di scioperi nazionali, tra cui quello odierno: "Non lasceremo fare i pezzi il nostro contratto", è lo slogan scelto dai sindacati per lanciare la mobilitazione.

Nel corso del sit-in di protesta a Bari, i lavoratori hanno liberato in cielo dei palloncini gialli e blu, "simbolo delle nostre speranze", e hanno poi sfilato silenziosi nel negozio, rimasto comunque aperto, come preannunciato dall'azienda nei giorni scorsi. Il punto vendita barese, tuttavia, alle ore 19 ha annunciato la chiusura, in anticipo rispetto ai consueti orari.

Sciopero Ikea, il sit-in dei dipendenti

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