rotate-mobile
Economia

Contratti fermi e licenziamenti, lavoratori coop e grande distribuzione in sciopero

Domani 22 dicembre la mobilitazione dei lavoratori della distribuzione cooperativa e di Federdistribuzione convocata da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e UilTucs Uil con un doppio presidio presso Ikea e Lega Coop

I lavoratori della grande distribuzione incrociano le braccia. Si terrà domani, 22 dicembre, lo scioperto indetto da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e UilTucs Uil, che riguarda sia gli addetti della distribuzione cooperativa che quelli aderenti a Federdistribuzione. In programma un doppio presidio, a partire dalle nove, rispettivamente presso gli uffici Lega Coop e nel piazzale antistante Ikea.

Sciopero Federdistribuzione: le ragioni

“Ormai da 4 anni - è spiegato in un comunicato congiunto diffuso dai sindacati - le aziende della Grande Distribuzione Organizzata associate a Federdistribuzione impongono unilateralmente l’applicazione di quello che a tutti gli effetti risulta essere un regolamento associativo, residuo del precedente Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro Terziario, Distribuzione e Servizi scaduto nel 2013”. “L’associazione datoriale infatti”, “disconoscendo quanto garantito da disposizioni costituzionali in materia, non solo si rifiuta di definire un Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro di settore, tanto da aver cessato ogni trattativa, ma continua a rendersi indisponibile anche ad applicare il rinnovo del Contratto Nazionale Confcommercio del 2015, determinando per le lavoratrici e i lavoratori un danno sia dal punto di vista retributivo che contributivo.”

Sciopero distribuzione Cooperativa: le ragioni

“Forte preoccupazione - si legge ancora nella nota - anche per il Contratto Nazionale della Cooperazione scaduto ugualmente da quattro anni. Abbiamo esortato ancora una volta le imprese della Distribuzione Cooperativa a definire velocemente una soluzione negoziale per avere una cornice di riferimento utile ad affrontare le particolarità aziendali.” “Nonostante i proclami di voler rinnovare il Contratto Nazionale”, le cooperative pretendono di trovare una mediazione tutta sbilanciata a favore delle imprese, partendo da un insostenibile arretramento dell’attuale disciplina del trattamento di malattia. Il nuovo Contratto che vorrebbero le Coop peggiorerebbe diritti e retribuzione a fronte di un aumento salariale complessivamente più basso di quello di Confcommercio.” “Ad aggravare ulteriormente la difficile situazione contrattuale “contribuiscono le tante vertenze che coinvolgono i gruppi e le imprese del comparto distributivo, le procedure di licenziamento collettivo, le disdette dei contratti integrativi aziendali, l’adozione unilaterale di nuovi modelli organizzativi, che, oltre ad avere determinato un preoccupante decremento occupazionale, hanno sancito un forte peggioramento delle condizioni di lavoro per decine di migliaia di lavoratori.”
 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Contratti fermi e licenziamenti, lavoratori coop e grande distribuzione in sciopero

BariToday è in caricamento