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Economia San Paolo / Viale Giuseppe Degennaro, 1

Prosegue il sit-in dei lavoratori dell'interporto, Gesmundo: "Pressioni agli impiegati per non scioperare"

Secondo giorno di protesta a Bari per il mancato rinnovo del contratto di categoria, scaduto da 22 mesi, per coloro che lavorano nella logistica

Continua la protesta dei lavoratori del settore logistica e spedizioni all'interporto di Bari, indetta a livello nazionale dalle categorie dei trasporti di Cgil, Cisl e Uil per il rinnovo del contratto di categoria. Per il secondo giorno hanno manifestato con striscioni e cori davanti alla struttura nel quartiere San Paolo, rivendicando la scadenza da quasi due anni dell'accordo sindacale per gli impiegati del settore trasporti.

Le richieste delle associazioni datoriali

Una categoria costretta a confrontarsi con un indotto molto frammentato: nella sola Puglia le imprese sono 7600, con un totale di 38.500 addetti. "Di queste oltre 900 sono cooperative con 10mila dipendenti - spiega Maria Teresa Debenedictis, segretaria generale della Filt Cgil di Puglia -. “Davanti a un contratto di
filiera che rappresenta uno strumento di tutela universale, le associazioni datoriali chiedono cose inaccettabili". In particolare i datori di lavoro vorrebbero un aumento delle ore d'impiego settimanali (che passerebbero da 39 a 40) senza aumenti salariali, "oltre all'abbattimento di diritti e tutele - prosegue la Debenedictis -in un settore dove vi sono già larghe sacche di illegalità. Rifiutano anche la clausola sociale nei cambi di appalti, con un sistema di subappalti diffuso che rende nebulosa la catena delle responsabilità". 

Gesmundo: "Pressioni dai datori di lavori per non scioperare"

Punta il dito contro le associazioni datoriali il segretario generale della Cgil Puglia, Pino Gesmundo: "Un grazie va ai quei lavoratori che oggi e domani hanno deciso
di scioperare, perché sappiamo quante pressioni hanno ricevuto per non aderire alla mobilitazione indetta dalle categorie di Cgil, Cisl e Uil. Il sindacalista spiega poi che il dibattito sulla vertenza deve andare "di pari passo con un confronto su intermodalità, porti e interporti, aree logistiche integrate, per connettere la Puglia, il
Sud e l’Italia al resto dell’Europa". 

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