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Economia

La scuola pubblica pugliese in piazza per il rinnovo del contratto e per cambiare la legge 107

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di BariToday

La Cisl Scuola Pugliese sabato 24 ottobre torna in piazza con le altre categorie sindacali FLC CGIL e UIL  Scuola, Snals Confsal,  FGU .

Un nuovo appuntamento che firma il ritorno alla mobilitazione dei lavoratori della scuola pugliese per chiedere la riapertura del contratto nazionale su basi dignitose che consenta anche di smontare la L. 107/15 (buona scuola), almeno nelle punte più aggressive sul lavoro e sulla professionalità del personale docente e ATA delle nostre scuole.

Un pomeriggio per la scuola pubblica che prevede un corteo con fiaccolata e un concerto conclusivo. Partenza della manifestazione da Piazza Prefettura. Tra i punti che vengono posti all’attenzione del governo nazionale :

Giusta retribuzione una rivendicazione legittima per l’emergenza salariale. Cinque anni di blocco hanno impoverito fortemente la categoria dei docenti italiani,Professionalità nel mondo dell’istruzione da valorizzare attraverso un contratto innovativo e l’esercizio della contrattazione, Responsabilità, Partecipazione, Cooperazione, Stabilità del lavoro, Libertà di insegnamento e Qualità e serietà degli studi.

Siamo certi della grande partecipazione del mondo della scuola – dice Domenico Maiorano segretario generale Cisl Scuola Bari - Investire nella Scuola per lo sviluppo del Paese” e “Tornare a restituire importanza sociale, dignità, prestigio alla figura dell’insegnante è la prima grande riforma del mondo scolastico”: questi alcuni dei proclami del premier Matteo Renzi; e, alla fine, la Legge 107”

Al Governo – aggiunge Roberto Calienno segretario Cisl Scuola Puglia Basilicata - chiediamo, con forza e dignità, di investire seriamente sulla scuola per garantire un futuro ai nostri giovani. Chiediamo una giusta retribuzione, professionalità, responsabilità, partecipazione, cooperazione, stabilità del lavoro, libertà d’insegnamento, qualità e serietà degli studi.  

Ci battiamo contro un Governo che vuole stanziare 300 milioni per il rinnovo dei contratti di 3 milioni e mezzo di dipendenti pubblici! Gli aumenti salariali devono andare ben oltre gli umilianti 10 euro lordi proposti da questo Governo. Solo così – conclude Calienno - avremo una scuola veramente di qualità.

Contro la riforma del ministro Stefania Giannini i lavoratori della scuola hanno scioperato con una percentuale di adesione di quasi il 70%; la più alta di sempre che non lascia adito a dubbi sul “gradimento” che la legge riscuote né sulla rappresentatività.

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