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Economia

Cgil Puglia verso gli 'Stati generali', dal sindacato sette proposte al governo: "Ripartire coniugando sviluppo, lavoro e ambiente"

La manifestazione, in programma giovedì prossimo al Teatro Petruzzelli, presentata questa mattina: dal sindacato pugliese una "piattaforma" di "idee e proposte di lunga visione" su alcuni temi chiave per il territorio

"Le proposte presentate attraverso il confronto con categorie, territori, economisti e docenti universitari evidenziano la necessità di ripartire dai punti di forza della nostra regione coniugando sviluppo, lavoro e ambiente sviluppando un'analisi dei comparti economici strategici, dalle imprese pubbliche al comparto aeronautico alle fonti energetiche. Ex Ilva, meccanica, informatica, farmaceutica, sistema moda, agroalimentare, edilizia, infrastrutture, turismo, cultura e welfare sono alcuni dei temi affrontati su cui avanziamo idee e proposte di lunga visione". Cosi il segretario della Cgil Puglia, Pino Gesmundo, ha sintetizzato il lavoro dietro il documento che il sindacato pugliese si accinge a presentare in occasione degli 'Stati generali' che si terranno giovedì prossimo, 3 settembre, al Teatro Petruzzelli. La manifestazione, presentata questa mattina, prevede la partecipazione dei ministri Giuseppe Provenzano, Francesco Boccia, Nunzia Catalfo e Stefano Patuanelli.

"Dalla Puglia - ha detto Gesmundo - possiamo fare grandi cose, le risorse importanti che arriveranno attraverso il Recovery Fund impongono un progetto. Abbiamo una preoccupazione che quelle risorse possano andare dove i progetti sono più efficienti e magari nel nord del Paese. Senza creare conflitti territoriali, noi pensiamo di dover costruire e dare un contributo dal nostro territorio, dalla Puglia e dal Mezzogiorno attraverso idee progettuali che puntano sulle nostre eccellenze. Ma non solo agricoltura e turismo, pensiamo anche alle politiche industriali che creano buona occupazione".

"Gli effetti disastrosi sul piano economico e sociale che ha determinato la pandemia da Coronavirus hanno aggravato una condizione del Sistema Paese che ancora non veniva fuori dalle secche della crisi iniziata nel 2008. Negli anni che abbiamo alle spalle si è proseguito sulle politiche sbagliate e inique di austerity imposte dall’Unione Europea, continuando a mettere sotto attacco il lavoro e i diritti, senza una strategia complessiva che guardasse alle infrastrutture piuttosto all’industria, al turismo o alla cultura, all’agricoltura come alla ricerca&innovazione e all’istruzione. Arretrando sul versante del welfare e dei servizi pubblici, con maggiori costi per i cittadini e un privato che non sempre ha dimostrato efficienza, convenienza e responsabilità etica", sottolinea la Cgil Puglia. "Nella fase di emergenza - prosegue l'analisi - il lavoro è stato fondamentale per sconfiggere il virus: fosse quello del personale sanitario, di chi raccoglieva prodotti agricoli, di chi trasportava merci, chi permetteva di tenere le attività commerciali aperte, chi garantiva sicurezza e igiene. E allora dal lavoro occorrerà ripartire. Dal rafforzamento delle politiche per la salute, dal miglioramento delle strutture e degli strumenti necessari a garantire la migliore istruzione pubblica, dal colmare il digital divide in termini di possibilità di accesso oltre che di capacità di utilizzo delle nuove tecnologie. Con un’attenzione e un sostegno per le vecchie e nuove povertà emerse con la pandemia".

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