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Uniba, marcia indietro sulle stabilizzazioni. A rischio 21 dipendenti: "Da aprile senza stipendio"

Il cda manifesta dubbi sulla legittimità delle assunzioni, che riguardano in tutto 21 lavoratori, da più di 10 anni in servzio all'Università. Peppino Murè (Flc Cgil): "E' una beffa"

Sono stati in servizio per più 10 anni, ma da aprile prossimo rischiano di trovarsi senza stipendio e senza lavoro. Sono i 21 stabilizzandi dell'Università di Bari, per i quali l'ateneo potrebbe decidere di non procedere con le assunzioni.

A spiegare la situazione è Peppino Murè, Flc Cgil. "Dal 2008 sino ad oggi, ci sono stati degli atti formali da parte del cda dell'Università che attestavano la volontà, non appena fosse stato possibile, di procedere alla stabilizzazione di questi dipendenti. Ora c'è la possibilità di farlo, e ci sono anche i fondi, ma nell'incontro odierno il cda ha manifestato dei dubbi sulla legittimità di tali assunzioni, dicendo di voler scrivere alla Funzione Pubblica per sottoporre la questione e capire come procedere".

Il problema è che, spiega ancora Murè, se anche la risposta da Roma fosse positiva, non arriverebbe mai in tempi brevi. Mentre i primi contratti scadono già ad aprile, e così i dipendenti rischiano di trovarsi senza stipendio tra poco più di un mese.

"In sostanza - continua Murè - il cda teme che gli atti fatti dal precedente rettore non siano validi. Ma se anche ci fosse questo dubbio, perché dirlo soltanto adesso? Si sarebbe potuto agire prima, in modo da avere il tempo di aspettare una risposta da Roma. E poi è grave - aggiunge - che un'Università, dotata di una propria autonomia, con un proprio direttore generale, debba ricorrere alla Funzione Pubblica su tale questione".

Per cercare di ottenere risposte chiare, questo pomeriggio i rappresentanti sindacali insieme ad un delegazione di stabilizzandi hanno occupato pacificamente l'aula in cui era in programma la riunione del cda. "Abbiamo avuto un incontro - dice Murè - ma nessuna risposta certa. Quello che è certo è che i lavoratori sono arrabbiati, si sentono traditi. Nei prossimi giorni capiremo come il coordinamento stabilizzandi intende muoversi, se intende avviare delle azioni legali. Noi sindacati siamo uniti e sosterremo tutte le loro iniziative".

Intanto, anche sul fronte precari (i 22 dipendenti che a dicembre scorso hanno dato vita a numerose proteste per il rinnovo dei contratti) tutto resta fermo. Per i loro contratti ci sono i fondi stanziati dalla Regione, ma per una serie di questioni burocratiche l'Università non riesce ancora ad utilizzarli. "Ad oggi ancora non sappiamo se da marzo potranno tornare al lavoro - spiega Murè - Per i lavoratori è una beffa, perchè quei soldi dati dalla Regione possono essere utilizzati solamente per il 2014. Più tardi partono i nuovi contratti, più fondi resteranno inutilizzati. E' un vero spreco di risorse".

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