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Economia Murat / Via Scipione Crisanzio

Università, la protesta dei precari non si ferma: bloccati gli accessi all'Ateneo

Dalle 6.30 alle 9.30, gli ingressi del palazzo di piazza Umberto sono stati presidiati dai 21 dipendenti precari del settore amministrativo che a fine luglio rischiano di rimanere senza contratto

Venerdì scorso si erano incatenati ai cancelli dell'Ateneo, questa mattina hanno occupato il palazzo. La protesta degli stabilizzandi dell'Università non si ferma. La risposta del Cda dell'Università, che venerdì ha annunciato una riunione straordinaria per esaminare la loro situazione, non è bastata dai lavoratori, che, sostenuti dai sindacati Cgil, Uil e Usb, hanno organizzato una nuova azione dimostrativa. Dalle 6.30 alle 9.30, i dipendenti hanno presidiato gli ingressi al palazzo di piazza Umberto.

LA VICENDA DEGLI STABILIZZANDI - Precari da oltre dieci anni, i 21 lavoratori amministrativi dell'Università da agosto potrebbero non veder rinnovato il loro contratto. Una beffa per i dipendenti, che invece da ormai cinque anni attendono la stabilizzazione. Nel 2009, infatti, in virtù di una legge del governo Prodi, hanno sostenuto e superato un concorso per l'assunzione a tempo indeterminato. Ma da allora nulla è stato fatto, e ora, dopo una serie di cambiamenti intervenuti nel quadro normativo, l'Università sembra intenzionata a fare 'marcia indietro' sulle stabilizzazione.

Questa mattina è previsto un incontro tra il rettore Uricchio e i rappresentanti dei lavoratori.

Solidarietà è stata espressa dall'associazione studentesca Link: "Il licenziamento di personale qualificato, formatosi negli anni con l'investimento delle risorse accademiche, - si legge in una nota - oltre a costituire un dramma dal punto di vista umano, comporterebbe il venir meno di competenze necessarie al funzionamento dell'università e quindi con conseguenze dirette sulla vita di noi studenti".

Vicinanza ai lavoratori anche dal Comitato Direttivo della FLC CGIL di Bari, che  "questa mattina - annuncia un comunicato - ha emesso un ordine del giorno col quale esprime massima solidarietà e si schiera al fianco di quei lavoratori in lotta per la difesa del proprio posto di lavoro e dei più elementari principi del diritto del lavoro, ultimamente messi sotto attacco all'Università di Bari come in molti altri luoghi pubblici della conoscenza".

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