"Subito aumenti in busta paga e una legge sul salario minimo", anche a Bari il sit-in dell'Usb per lo sciopero nazionale
In piazza Carabellese la protesta del sindacato, in vista della manifestazione nazionale in programma il 24 giugno: "Subito interventi sui salari per far fronte al carovita"
"Chiediamo subito un aumento di 300 euro mensili in busta paga per tutte le categorie e una legge sul salario minimo: solo così si possono realmente mettere i lavoratori nelle condizioni di affrontare le spese quotidiane e far fronte all'emergenza economica che siamo vivendo". Francesco Laterza, componente dell'esecutivo provinciale Usb Lavoro Privato Bari, riassume così due delle principali rivendicazioni portate in piazza oggi dal sindacato, in occasione di uno sciopero indetto a livello nazionale.
A Bari il sit-in si è tenuto in piazza Carabellese, nel cuore del quartiere Madonnella. "Il messaggio che stiamo lanciando, sin dalla prima manifestazione fatta in quest piazza lo scorso primo maggio, è che i diritti dei lavoratori non possono più essere oggetto né di concertazione né di contrattazione".
"Oggi come ieri i nostri salari sono nuovamente sotto attacco", si legge nel comunicato diffuso dall'Usb a livello nazionale per spiegare le ragioni dello sciopero. "Si potrebbe pensare che l’aumento dei prezzi sia una conseguenza dell’aumento dei costi dell’energia, ma non è così: ormai è palese che l’inflazione galoppante è dovuta alla corsa sui profitti delle aziende che trasferiscono l’aumento dei costi sui prezzi di vendita ed aumentando a dismisura il valore di beni e servizi". "Nel frattempo - afferma ancora l'Usb - in un quadro così drammatico il Governo Meloni opera per ridurre le tutele sociali, per rendere ancora più flessibile il mercato del lavoro e per aumentare le disuguaglianze: togliere il Reddito di cittadinanza significa infatti creare un esercito lavorativo di riserva pronto a mettersi in competizione con chi lavora alle condizioni peggiori . Togliere i vincoli sull’appalto significa aumentare il dumping di salario e diritti. Riformare il fisco cancellando la progressività fiscale significa tutelare i ricchi e sacrificare i ceti sociali più deboli. E allora cosa stiamo aspettando? Cosa deve ancora succedere?".
Lo sciopero di oggi ha rappresentato anche l'occasione per rilanciare la manifestazione nazionale organizzata dall'Usb il prossimo 24 giugno a Roma, oltre che per evidenziare alcune vertenze aperte sul territorio. "Il problema fondamentale e comune è quello dei salari - spiega Pazienza - poi ci sono le specifiche situazioni sul territorio, in cui i lavoratori attraversano situazioni di difficoltà. Nelle scorse settimane, ad esempio abbiamo indetto degli scioperi per Ferrovie Appulo Lucane, dove ci sono lavoratori che quando in stato di inidoneità temporanea alla mansione, vengono collocati in aspettativa con metà dello stipendio, mentre in questi giorni stiamo evidenziando una situazione non confonrtante per quanto riguarda l'azienda di trasporto Stp, che sembra stia per chiudere i bilanci in passivo, un'azienda che in quanto pubblica invece andrebbe tutelata e rilanciata".