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Auchan: raggiunto un primo accordo, ma la Uil abbandona la trattativa

Definita una bozza di intesa tra aziende e Cgil, Cisl e Ugl. Fuori invece la Uil, che contesta il mancato ricorso alla procedura di trasferimento d'azienda. A decidere saranno ora i lavoratori. Un nuovo incontro è fissato per il 26 febbraio

Una bozza di accordo c'è. Al tavolo sulla vertenza Auchan, venerdì scorso, una prima intesa è stata raggiunta. Il documento è stato stilato, ma per la sua eventuale sottoscrizione bisognerà  attendere il prossimo 26 febbraio, quando parti datoriali e sindacati favorevoli all'accordo torneranno a riunirsi. Non tutte le sigle sindacali, infatti, hanno dato la propria disponibilità: dalla trattativa si è  sfilata la Uil, che contesta alcuni punti dell'intesa.

La "quadratura" sui numeri, in sostanza, è stata raggiunta. Auchan ha confermato l'impegno a ricollocare 16 lavoratori (14 capireparto e due amministrativi), mentre Ipersimply ha garantito l'assunzione di circa 68 dipendenti. Altre 15 unità lavorative saranno riassorbite da Expert, che dovrebbe aprire i battenti a giugno. Nel frattempo quei lavoratori saranno presi in carico da Tricenter. Per altri venti dipendenti, invece, si aprirebbe la strada dell'esodo incentivato, corrisposto da Auchan, con un ulteriore 20% da parte di Tricenter. 

A provocare la frattura con la Uil è stata tuttavia la decisione, da parte delle aziende,  di non applicare, per i lavoratori che passeranno a Ipersimply, la procedura del trasferimento del ramo d'azienda così come previsto dall'articolo 2112 del codice civile, optando invece per l'assunzione ex novo.

"E' vero che saranno assunti ex novo - spiega Giuseppe Boccuzzi della Fisascat Cisl - ma nell'accordo sindacale abbiamo ottenuto garanzie aggiuntive da parte di Ipersimply. Al lavoratore sarà garantito lo stesso livello lavorativo, l'equivalente monetario degli scatti di anzianità e l'applicazione dell'articolo 18 ante riforma Jobs Act. C'è una garanzia a 360 gradi". "E' necessaria un'assunzione di responsabilità - aggiunge Boccuzzi - Non subentra un operatore nelle stesse metrature di Auchan, quindi era chiaro che non ci sarebbe stata la possibilità  concreta di avere subito 119 posti di lavoro. Nonostante l'assenza di un terzo operatore si è riusciti comunque tecnicamente a far quadrare quasi tutti i numeri. Se questo documento programmatico non dovesse trasformarsi in accordo quadro, probabilmente ci sarà un forte ripensamento da parte dei nuovi investitori, con conseguenze negative non solo per i 119 lavoratori, ma per tutto il centro commerciale".

Di diverso avviso la Uil, che dopo aver abbandonato il tavolo ha deciso di riprendere il sit-in di protesta sia all'interno del centro commerciale Bari Blu che fuori, in corrispondenza dell'uscita merci. "L'accordo presenta una serie di aspetti deficitari rispetto all'articolo 2212 - sottolinea Marco Dell'Anna, segretario della Uil Tucs Puglia - ad esempio per quanto riguarda il riconoscimento degli scatti d'anzianità. Con Expert poi, al momento c'è solo una trattativa verbale e non un contratto, dunque nessuna garanzia per i lavoratori. Tricenter ha detto che ricorrerà temporaneamente ad un ammortizzatore sociale, che però non è stato specificato. Di fatto, se non si conclude il contratto con Expert, Tricenter non ha nessun obbligo nei confronti di quei lavoratori. Siamo disponibili a riprendere quel tavolo - conclude Dell'Anna - solo a condizione che si riprenda l'accordo con l'articolo 2112, e si strutturi meglio la parte relativa ai lavoratori di Expert".

Di fatto la parola ora passa ai lavoratori. Secondo quanto concordato venerdì, in questi giorni Ipersimply e Auchan convocheranno i dipendenti, ai quali sarà sottoposta direttamente la proposta di assunzione (o di esodo incentivato) secondo quanto definito nella bozza di accordo. Se i lavoratori accetteranno, e quindi i numeri preventivati nel documento troveranno rispondenza, nell'incontro del prossimo 26 febbraio l'accordo potrà essere sottoscritto.

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