Vertenza Bridgestone, l'allarme della Uil: "Si rischia una fabbrica di serie B"

Destinare lo stabilimento modugnese della Bridgestone alla sola produzione di pneumatici low cost, appartenenti a marchi meno prestigiosi per i mercati quali Firestone e Dayton, rischia di tradursi in una sconfitta che a lungo termine potrebbe portare comunque alla chiusura della fabbrica. Il segretario regionale della Uil, Aldo Pugliese, frena gli entusiasmi sul piano di rilancio proposto dall'azienda nei giorni scorsi al tavolo del Ministero dello Sviluppo economico.

"La soluzione offerta per la permanenza della Bridgestone a Bari -  afferma Pugliese - potrebbe rivelarsi una vittoria di Pirro qualora l'azienda decidesse di tagliare completamente la produzione di pneumatici di alta gamma". Secondo il segretario regionale della Uil, infatti, se "il piano industriale proposto dall'azienda fosse applicato alla lettera, ci ritroveremmo con un sito produttivo di serie B, relegato alla produzione di pneumatici e coperture low cost, appartenenti a marchi meno prestigiosi per i mercati quali Firestone e Dayton, costretti a una concorrenza spietata da parte delle realtà asiatiche". "Non vorremmo, tra qualche tempo - dice Pugliese - renderci conto che la strategia aziendale è semplicemente mirata ad allungare nel tempo l'agonia dello stabilimento di Modugno". Secondo il sindacalista, inoltre, "il piano industriale proposto, nonostante il corposo supporto garantito dalle istituzioni per scongiurare la chiusura dello stabilimento, comporterebbe una sensibile e inaccettabile riduzione delle ore e dei turni di lavoro. Insomma, come al solito i lavoratori rischiano di pagare il conto più salato". "Ecco perché - conclude - continuiamo a sostenere con forza la necessità di mantenere il marchio Bridgestone attraverso una percentuale, seppur inferiore e adeguata alle difficoltà dell'economia e dei mercati, di produzione d'alta gamma".